Ve l’abbiamo da poco raccontato, gli olandesi non sono grandi fan di San Valentino: una festa troppo commerciale e poco sentita dal popolo che vive al di sotto del livello del mare.
Sarà per questo che il Rijksmuseum di Amsterdam propone ogni anno, il 14 Febbraio, un’alternativa a regali, rose e cioccolatini, con un tour dedicato alla rappresentazione dell’amore in alcuni dipinti scelti ad hoc.
Il Valentine’s Special, fruibile sia dal pubblico Dutch, sia da quello internazionale, dato che è proposto nella doppia versione olandese/inglese, ha attratto anche quest’anno tantissimi visitatori, che hanno unito l’utile al dilettevole dando un tocco culturale ad una delle feste più posh dell’anno.
Particolare la selezione di dipinti scelti dai curatori: alla simbologia dell’amore puro e della castità della donna casalinga del periodo rinascimentale, si contrappone la visione di un amore dai forti caratteri sessuali e trasgressivi. Non stupirà, infatti, sapere che anche nel XVI secolo l’Olanda fosse considerata uno dei paesi più liberali d’Europa in fatto di espressione della sessualità.
Pare che lo stesso Giacomo Casanova, emblema del seduttore libertino, durante un suo soggiorno nei Paesi Bassi nel 1785 sia rimasto stupito dalla naturalezza con cui le donne passeggiassero libere per strada, tenendosi per mano, addirittura scambiandosi effusioni, e di come le coppie eterosessuali si baciassero in pubblico senza troppo timore.
Tra i dipinti parte il tour, nella categoria dell’amor puro rientra il Wedding portrait of Isaac Abrahamsz Massa and Beatrix van der Laan del pittore Frans Hals (1622 circa). Il terzo pittore più famoso dei Paesi bassi, insieme a Rembrandt e Vermeer, unisce alle consuete facce ridenti della coppia una simbologia coniugale molto nota a quel tempo: alla mano riposta sul cuore di Abrahamsz, seduto accanto ad un arbusto che in quell’epoca e in Olanda era simbolo di lealtà maschile, si uniscono gli anelli nuziali indossati da Beatrix nel dito indice (la credenza del tempo voleva infatti che il finger point avesse un collegamento diretto con il cuore). A suggellare l’unione, poi, una statua di Era, dea del matrimonio e della fedeltà coniugale, a campeggiare sul giardino neoclassico riprodotto sullo sfondo.
Di tenore opposto le opere di Jan Steen: pittore molto noto in Olanda, deve la sua fama alla riproduzione di scene di vita coniugale e familiare quotidiana, caratterizzate da un atmosfera informale, divertente e finanche caotica. L’amore rappresentato da Steen è trasgressivo e dalla forte simbologia sessuale; tipica, nei suoi quadri, la raffigurazione di prostitute, anche in preda ai fiumi dell’alcool, a togliere ogni velo di romanticismo. Non poteva esserci scelta migliore della Drunken Couple (1665 circa), allora: un uomo evidentemente avanti con l’età in compagnia di una prostituta, chiaramente provata dal vino. Sulla sinistra un letto disfatto e, insieme, altri elementi che richiamano ad un amore carnale: il fatto che la donna indossi una scarpa sola, lasciando scoperto un piede, simbolo di nudità a forte carica sessuale; o, ancora, che tenga tra le mani una pipa d’argilla, a quell’epoca simbolo delle pratiche di sesso orale, proprio all’altezza del pube.
A completare il tour, anche The Jewish Bride (1664 circa) e The Night Watch (1642 circa) di Rembrandt, The Love Letter (1670 circa) di Johannes Vermeer e Satyr and Nymph (1623 circa) di Gerard van Honthorst, per citarne alcune.
Qual’è la prossima visita guidata in programma al Rijksmuseum? Un Gay Tour in occasione dell’EuroPride 2016 di Amsterdam.