Domani sabato primo giugno si terrà, tra i canali e le vie di Utrecht, l’atteso Gay Pride. Sarà una giornata ricca di eventi, musica, colori, e ovviamente brindisi e qualche eccesso.
Dalle 14:00 il canale principale di utrecht, Oudegracht, si tinge di rosa, dando spazio a parate e manifestazioni della comunità LGBTI+ della città. Il canale è stato diviso in tre zone per rendere più efficace ed efficiente la visione delle parate ai turisti e curiosi. Le zone sono: rosa, nel cuore di utrecht, nei pressi di pub, cafè e feste di strada; zona rossa, sebbene si abbia una visione limitata del canale a causa del mercato dei fiori, è proprio questa l’area shopping dove darsi alla pazza gioia; zona verde, la più grande e spaziosa.
Al termine della parata la festa non si conclude qui, ma continua con concerti, afterparty e DJ set il tutto a titolo gratuito.
Oggi i Paesi Bassi sono uno dei luoghi più gay friendly d’Europa, ma conosciamo come tutto questo è potuto accadere.
Storia LGBT nei Paesi Bassi
Praticare la sodomia era un’offesa nella Dutch Republic dal 1730 al 1811, quando il Codice Napoleonico, che non condannava più l’omosessualità, venne adottato anche in Olanda. Gli eterosessuali accusati di sodomia, zoofilia non erano, generalmente, condannati, ma le donne che cercavano di sposare un’altra donna potevano essere arrestate.
Dopo il 1730 ci fu un ripido aumento degli arresti per sodomia proprio nella provincia di Utrecht. Centinaia di uomini furono accusati di tale atto con persone dello stesso sesso,dai 200 ai 300 uomini furono giustiziati in questo periodo. Nel 1777 un codice anonimo intitolato “Considerations on Punishing a Certain Infamous Crime” apparse e aprì il dibattito sull’abolizione delle leggi contro la sodomia. Anche se questo trattato non vedeva l’omosessualità come un peccato o un crimine, la vedeva come un comportamento sociale, che poteva quindi essere “curato” con l’educazione dei ragazzi a scuola, e con la promozione del matrimonio etero. Tuttavia l’attrazione per lo stesso sesso veniva comunque, moderatamente, vista come un peccato, e perciò veniva nascosta, tenuta silenziosa, e in un certo modo questo silenzio ha ironicamente e paradossalmente incoraggiato l’omosessualità soprattutto negli uomini.
Nel 1811 l’Olanda adotta il codice legale francese che abolisce le leggi contro la sodomia.
Negli anni 40 del 900 fino circa al 1960 gli psicologi iniziano a vedere l’omosessualità come una malattia mentale, ma nel 1960 con la rivoluzione sessuale l’atteggiamento cambia e si ha una maggiore apertura mentale, una minor repressione verso l’omosessualità, l’adulterio, l’aborto e la pornografia, fino alla legalizzazione della prostituzione nel 1993.
Nel 1971 ci si rende conto che l’orientamento sessuale non è una malattia, non si cerca più quindi di curarla e le persone, meno impaurite, iniziano a fare coming out.
Nel 1993 il parlamento olandese emanò la “Equal Rights Law”, facendo sì che l’orientamento sessuale sia legalmente protetto contro ogni sorta di discriminazione nel mondo del lavoro, nell’acquisto di case, nel possedimento di beni e cose materiali.
Per celebrare l’ottenuta libertà fu stabilito nel 1996 il Gay Pride ad Amsterdam, che divenne subito famoso per le parate sui canali.
Nel 2001 the Netherlands hanno attrubuito totale legalità ai matrimoni gay e nel 2005 il governo olandese ha permesso alle coppie dello stesso sesso di adottare bambini, diventando il primo stato europeo a farlo.
Opinione pubblica
Un ricerca condotta tra i membri dell’Unione europea nel 2006 ha indicato che l’82% dei cittadini olandesi ha sostenuto il matrimonio omosessuale. Nei territori caraibici del Regno, i cittadini sono per lo più religiosi, con una conseguente grande opposizione nei riguardi del matrimonio omosessuale rispetto ai territori europei.
I Paesi Bassi sono uno degli stati più avanzati nel liberalismo sociale di tutto il pianeta, con sondaggi indicanti che più del 90% degli appartenenti all’etnia degli Olandesi vedono e considerano l’omosessualità come perfettamente morale ed accettabile. Tra gli induisti presenti sul territorio la percentuale di accettazione si è rivelata infine essere in linea con quella della maggioranza olandese, mentre la maggior parte dell’opposizione ai diritti LGBT e della violenza contro le persone LGBT provengono direttamente dalle comunità dei cristiani e dei musulmani i quali costituiscono meno della metà della popolazione totale.