E’ una rivalità folle e antica, quella che si consuma tra i supporters di Ajax (Amsterdam) e Feyenoord (Rotterdam).
Sono passati ormai 20 anni da quel giorno di Marzo. Olanda, una piccola e tranquilla cittadina a venti chilometri da Amsterdam di nome Beverwijk, per un giorno diventa un campo di battaglia. Si scontrano Ajax contro Feyenoord, ma questa volta non si tratta di una battaglia calcistica; si tratta di una rissa concordata tra le firm dell’Ajax (S.F.C. Hooligans) e del Feyenoord (F-Side).
Le due fazioni organizzano un incontro in quel terreno isolato, eludendo la polizia. Verranno usate come armi catene, mazze da baseball e coltelli. La battaglia dura un quarto d’ora, ma il bilancio è gravissimo. Per terra, oltre a molti feriti e armi sporche di sangue, c’è pure un morto. Si tratta di Carlo Picornie, sostenitore dell’Ajax di 36 anni, ucciso da un colpo di coltello.
Altri scontri si erano registrati anche in precedenza, ma nessuno così grave. Nemmeno quello del Febbraio 97 quando centinaia di ultras bloccarono la circonvallazione di Amsterdam per scontrarsi con lame e bastoni. Leonardo Pansier, hooligan del Feyenoord, è stato condannato per la morte Picornie. Dopo la sua condanna Pansier divenne uno dei capi dello zoccolo duro del Feyenoord.
Ora è stato visto nello skybox di uno strozzino sostenitore del Feyenoord, Hennie Huigen. Era stato allo stadio anche l’anno scorso, vicino al sindaco di Rotterdam Aboutaleb, responsabile della lotta contro gli hooligans. “L’esempio mostra come i club di calcio professionistici debbano avere a che fare con i sostenitori hardcore” dice Ramón Spaaij, professore di sociologia sportiva presso l’Università di Amsterdam, “sono loro che comprano la maggior parte dei biglietti, ma può essere negativo mantenere il mito attorno a certe persone”. Secondo il Feyenoord chiunque abbia scontato il proprio daspo è libero di tornare allo stadio.
Fonte: nrc.nl