Il quadro delle ripercussioni della crisi sanitaria è vasto e pieno di sfumature. I settori colpiti sono molti, ognuno a modo suo. Nel tentativo di dare voce ad uno di essi, quello del turismo, abbiamo – insieme ad Italian Professionals Netherlands – chiacchierato con Valentina Vinci, fondatrice di Insolita Amsterdam. Quali sono state le conseguenze del blocco totale delle attività turistiche negli ultimi mesi? Come si può garantire la ripresa del settore? Riuscirà Amsterdam ad accontentare i residenti che chiedono a gran voce un turismo sostenibile? Eccovi le interessanti considerazioni dell’imprenditrice pugliese. (Trovate la video-intervista completa in fondo all’articolo.)
Turismo e quarantena
Per chi non la conoscesse, Valentina Vinci possiede e gestisce Insolita Amsterdam, un’azienda che si occupa di organizzare soggiorni e visite guidate in italiano nei Paesi Bassi, soprattutto ad Amsterdam. Insieme alle sue collaboratrici, tutte guide turistiche professioniste di madrelingua italiana, offre la possibilità di vivere il paese dei tulipani da local, scoprendone la vera essenza ed autenticità.
«Valentina, cosa ha significato per te la quarantena? E quali sono state le conseguenze del blocco delle attività per la tua azienda e i tuoi collaboratori?»
«In me convivono due punti di vista: ho vissuto questa situazione come imprenditore e, chiaramente, come essere umano. Lo stop per il settore turistico è stato totale ed immediato, quindi è stato difficile capire e gestire psicologicamente – e non solo economicamente – le ripercussioni. C’è da dire che la pandemia ha colpito la stagione che genera la maggior parte del fatturato dell’industria del turismo di Amsterdam e di tutti i Paesi Bassi: la primavera. Rinunciare ai tulipani e a tutte le attività correlate è stata dura. E non si tratta solo di una perdita per i prossimi 6 mesi, abbiamo perso anche tutto il lavoro fatto nei mesi scorsi per preparare la stagione. Quindi stiamo parlando di un intero anno di lavoro, e ovviamente ancora non sappiamo come andranno le cose nel prossimo futuro.»
«Lo Stato si è dimostrato presente per le aziende come la tua che vivono di turismo?»
«In realtà non ci sono state misure specifiche destinate al turismo. Ma abbiamo potuto usufruire delle misure standard adottate per qualsiasi tipo di azienda. Credo che inizialmente l’Olanda abbia preso l’intera situazione sotto gamba, ci sono volute diverse settimane per organizzare tutto il sistema di risarcimenti e indennità da corrispondere alle aziende. Quindi all’inizio c’è stato un certo freno, bisognava prima capire quale ingranaggio attivare per aiutare le imprese. Nel mio caso la perdita è stata del 100%, l’aiuto l’abbiamo ricevuto, ma chiaramente dà delle risposte per l’immediato, non per il futuro.»
Il turismo olandese nel prossimo futuro
«Parliamo di ripresa. Il 1 Giugno riapriranno i musei, le misure anti-covid nei Paesi Bassi si stanno allentando, anche se non sappiamo ancora quando si potrà tornare a viaggiare liberamente in Europa. Quali sono le tue previsioni per i prossimi mesi?»
«È un discorso estremamente complesso, e non se ne può fare uno globale. Questa esperienza ci ha insegnato che ogni Paese europeo gestisce la situazione e l’emergenza a proprio modo. E questa gestione differenziata influenzerà inevitabilmente le possibilità di mobilità di ogni nazione. Per quanto riguarda l’Olanda, il governo ha già annunciato che adotterà un atteggiamento molto prudente.
In particolare, il comune di Amsterdam investirà su un rallentamento del settore turistico. La capitale ha già iniziato questa operazione all’inizio del 2020 introducendo varie misure, come le limitazioni alle visite guidate, il cambiamento delle regole sui flussi di visitatori nel quartiere a luci rosse, e la cosiddetta tassa di intrattenimento (una maggiorazione di 1,50€ sui servizi turistici). Questi provvedimenti erano già indicatori della volontà del comune di Amsterdam di cambiare il turismo che ha affollato la città negli ultimi anni e che ha creato seri problemi di gestione. Detto questo, credo che ad Amsterdam continuerà questo rallentamento del settore, ma non so se il fenomeno riguarderà l’intero Paese. Il piano avrà chiaramente delle ripercussioni, e vedrà la capitale impegnata in una duplice situazione: investire in un turismo più lento e forse anche locale, e allo stesso tempo gestire la crisi economica ed occupazionale che ne deriverà. Essendo ottimista, credo che a metà luglio o inizio agosto potremmo tornare a godere di una certa mobilità, ma sarà molto limitata, sicuramente non paragonabile a quella pre-pandemia.»
«A proposito di Amsterdam: i residenti chiedono a gran voce un turismo più sostenibile. Vorrebbero che sia loro garantita la stessa vivibilità della città – e soprattutto del centro città – di questi mesi di lockdown. Cosa ne pensi?»
«Domanda difficile, in me si scontrano due tipi di interessi: quelli di abitante della città e quelli di lavoratore del settore turistico. Ma credo che Amsterdam negli ultimi anni abbia raggiunto vari eccessi, soprattutto quelli che vedono protagonista il quartiere a luci rosse. Come azienda ho accolto di buon grado i divieti e le misure adottate al riguardo a marzo del 2019. Anche perché il mio turismo non è mai stato di massa, i gruppi che guido di solito contano al massimo otto persone.
In ogni caso sono in attesa delle proposte del sindaco, che secondo me riguarderanno un’ulteriore chiusura e regole ancora più stringenti riguardo alle attività possibili in città. Ovviamente dovrà confrontarsi con tutti gli attori che hanno un ruolo nel turismo di Amsterdam: non solo guide turistiche, ma anche chi organizza tour con battelli nei canali, hotel, negozi di souvenir, istituzioni museali. Sono molto curiosa di capire se l’intenzione sarà, almeno nella fase iniziale, quella di prediligere un turismo locale, quello che viene definito di prossimità. Sono inoltre curiosa di vedere se questa strategia in Olanda sarà sufficiente a far ripartire tutta l’industria turistica. Io direi di no, ma vediamo cosa succederà.»
La video-intervista completa
Questo è solo un assaggio dei vari temi discussi insieme a Valentina Vinci. Direttamente dal canale YouTube di Italian Professionals Netherlands, eccovi la video-intervista completa: iniziative online, lo scottante tema delle case vacanza, polemiche dal Bel Paese e molto altro!
Fonti e Info:
InsolitaAmsterdam.com