Le organizzazioni studentesche olandesi hanno scritto al ministro dell’istruzione Jet Bussemaker e all’associazione delle università olandesi VSNU avvertendo che i requisiti di ammissione per le lauree stanno diventando troppo selettivi.

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Universiteit Utrecht

Le università stanno apportando regole sempre più severe per assegnare i posti, soprattutto nei corsi più popolari e gettonati, dicono gli studenti. Per esempio, alcuni hanno introdotto il punteggio di laurea minimo di 7/10. Altri richiedono agli studenti di inviare lettere motivazionali e passare attraverso colloqui o altri test per avere un posto. Nella lettera gli studenti dicono che viene messo in discussione il valore futuro di un ‘diploma di laurea universitaria completa (in Olanda: bachelor più master, in Italia: triennale più specialistica), se le istituzioni inizieranno la selezione basata sui risultati’.

Dopo l’introduzione del sistema di bachelor e master, nei Paesi Bassi si ritiene normale che tutti gli studenti continuino dopo il bachelor e si iscrivano a un master. Al contrario, in Gran Bretagna solo il 25% degli studenti (compresi i cittadini stranieri) prendere un diploma post-laurea. Bussemaker si è impegnato ad intervenire qualora risulti vero che gli studenti abbiano difficoltà ad ottenere un posto per un master o che la selezione abbia avuto un impatto negativo sulla qualità dell’istruzione. (Dutchnews)

almalaurea

Paradossale, se pensiamo al sistema universitario italiano, che invece prevede test di selezione piuttosto complicati per diverse facoltà, soprattutto scientifiche. Basti pensare all’ormai consumata questione sul test per la facoltà di medicina, che pare sempre più difficile, il meccanismo sempre più complesso e sempre più studenti sono costretti ad iscriversi a facoltà “parallele” come farmacia o biologia, e tentare così l’anno successivo, sperando nell’accredito di alcuni esami sostenuti nel frattempo. I dati forniti da Almalaurea nel 2015 riguardo alle iscrizioni alle lauree specialistiche e all’abbandono degli studi prima del conseguimento del titolo non sono confortanti: poco più della metà dei laureati triennali si iscrive a una laurea magistrale (55%) e la percentuale si abbassa al 36% se gli studenti provengono da famiglie in cui i titoli di studio si fermano alla licenza elementare o media. Per di più, solo il 22% di coloro che proseguono gli studi dopo la maturità consegue il titolo di laurea, contro la media Ocse del 39%. (Corriere della Sera). E pensare che un laureato italiano costa in media, tra risorse pubbliche e private, solo la metà di un laureato tedesco, e il 30% in meno rispetto alla media dei paesi Ocse.

Insomma, se è vero che in Italia fatichiamo a laurearci ma usciamo estremanente preparati, è vero anche che tra gli olandesi ci sono più laureati spaventati dai test di selezione.

Parlando invece di master, intesi come un percorso di studi supplementare, non obbligatorio, con molti meno crediti da conseguire, che attesta competenze specifiche in un determinato campo di studio, sappiamo bene che in Italia sono spesso inaccessibili economicamente, e solo in pochi possono usufruire delle borse di studio messe a disposizione dalle università o gli enti che offrono il master. I test di accesso, anche qui, risultano parecchio complicati e i posti sono pochissimi.

Emanuele ha frequentato il master di giornalismo all’Università di Groningen, Olanda, e a parte il fattore economico, ha trovato anche abbastanza semplice la selezione iniziale per accedervi. “C’è un test giornalistico: un saggetto su un tema dato da loro e una selezione di news rilevanti nel mondo e nel tuo paese nell’anno passato. Tutto da fare in una settimana”. In Italia, tra i master di giornalismo più quotati, c’è quello offerto dalla Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM), a Milano. Nel bando troviamo che “il numero di iscritti per il corso che si svolge nel biennio accademico ##-## è fissato, per l’anno accademico ##, in 15 che saranno scelti in base a selezione per titoli ed esami”. Ancora: “Gli esami si svolgono presso la sede del Master e si articolano in prove scritte e orali”. Le rate, tre per ogni anno, ammontano a un totale finale di €19.000, contro meno di €4.000 per Groningen.

Cosa non quadra?

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