Di italiani che migrano in cerca di fortuna, ve ne paliamo ormai da un po’. E se c’è chi diventa un esperto in fatto di biciclette – era il caso di Paolo Ruffino – c’è anche chi all’estero esporta innovazione in fatto di compravendita e design. A raccontarlo a Italianradio.eu, Laura Pippo, imprenditrice friulana e cittadina del mondo, e Michela Mazzeo, artista e designer siciliana, olandese d’adozione. Nord e Sud che si incontrano in Rozengracht 75, ersterdam, in un luogo chiamato The New Label Project, precisamente.
“Il negozio nasce cinque anni fa dall’idea di un’amica comune, Giulia Bessone, appassionata di moda e accessori. Il suo obiettivo era quello di dare visibilità a piccoli designer indipendenti ed emergenti”, spiega Laura, socia del progetto dallo scorso Febbraio 2016. “Ho visto il negozio nascere e crescere. Quando Giulia mi ha detto che si sarebbe trasferita in Sud Africa ho subito colto l’occasione di farlo anche mio, entrando nella società”, continua.
Il concept si basa su un packaging innovativo per la vendita dei prodotti, ovvero l’affitto di box, disponibili in quattro diverse dimensioni, in cui i designer espongono le proprie creazioni (che variano dagli accessori personali, ad oggettistica per la casa, ad abiti etc…), per un periodo di tempo concordato.
Compravendita innovativa – sulla scia di simili concept store presenti a Tokyo o a Berlino – e design in scatola, dunque, ma senza conservanti e ricco di vitamine e sali minerali. Prodotti rigorosamente di origine controllata, provenienti da tutto il mondo, con un occhio particolare a paesi come Croazia, Serbia, Estonia. “Gli artisti arrivano un po’ per passaparola, un po’ perché li cerchiamo noi su internet e nei mercati indipendenti”, continua Laura. Proposte che si allontanano abbastanza dal gusto scandinavo, minimal, lineare e poco appariscente tanto caro agli olandesi. “In questo senso siamo un po’ un’unicità ad Amsterdam”, sorride. Rispetto agli altri concept store, mono-colore e mono-prodotto, da TNLP si trovano, in effetti, una varietà di colori, materiali e forme che piacciono più all’expat o al turista di passaggio, che all’olandese timorosa di osare, raccontano.
“Da designer, ho avuto molta difficoltà a trovare il giusto match per questo nuovo pubblico” interviene Michela, che a Napoli aveva un laboratorio-store in cui creava e vendeva le proprie opere e che, ormai da anni, ha uno spazio fisso in affitto da TNLP.
In uno dei box, finemente adagiati su frammenti di maioliche restituite dal mare alle spiagge siciliane, gli accessori di Michela richiamano infatti al rosso del corallo e alle forme irregolari della natura, sfruttando la leggerezza del tessuto. “La stoffa per me ha il sapore di casa. Mia madre faceva la sarta, mia nonna faceva la sarta, il mio bisnonno faceva il sarto in America”, spiega. “Sentire il tessuto, toccarlo, lavorarlo è per me come andare a mare. Lo paragono all’acqua, è una sensazione che mi riporta bambina. Sono abituata al colore e al folklore, avendo vissuto a Palermo e a Napoli. Arrivata qui non è stato facile, con quel background, trovare un equilibrio tra le mie creazioni e il gusto nordico”.
Una certa paura di ostentazione, forse retaggio della cultura calvinista, che, agli occhi degli olandesi, rende ogni visita allo store una sorta di entusiasmante e timida scoperta, dal retrogusto tricolore.