Potrebbero essere state 1550 le vittime di un attacco perpetrato dell’esercito dei Paesi Bassi nel 1947 a Sulawesi, un’isola appartenente oggi all’Indonesia. Colonia olandese fino al termine della Seconda guerra mondiale, l’isola venne attaccata dai militari Oranje per reprimere una rivolta e tentare di ristabilire la supremazia olandese sulla regione. Un fatto acclarato, ma che fino a oggi aveva presentato un conto ben diverso: il numero delle vittime, infatti, era stato fissato in 1200, ma uno studio portato avanti dal De Correspondent ha portato alla luce un’altra verità. Per farlo, sono stati intervistati novanta tra testimoni oculari e parenti delle vittime.
Le proteste che vennero portate avanti a due anni dal termine della guerra erano legate proprio al tentativo dei Paesi Bassi di riprendere possesso di quelle che, fino allo scoppio della secondo conflitto mondiale, erano state le colonie gestite dalla Compagnia olandese delle Indie orientali. Gli scontri di quel periodo tra i soldati e la popolazione locale furono molto aspri e ancora oggi i parenti degli abitanti di Sulawesi dell’epoca stanno portando avanti una battaglia legale contro i Paesi Bassi.
In questo quadro, i numeri portati alla luce dal De Correspondent rappresentano un’importante arma per le famiglie che chiedono i danni: il loro avvocato, Liesbeth Zegveld, ha già annunciato che li utilizzerà nella causa intentata contro il governo olandese.
Fonti: nu.nl, De Correspondent
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