Domenica 29 marzo si terrà in Italia il Referendum Costituzionale: sarà possibile votare dall’estero, ricevendo le schede elettorali entro metà marzo e restituendole all’ufficio consolare entro il 26 marzo alle 16:00.
Ecco alcune indicazioni più approfondite su come votare dall’estero.
Per cosa si vota?
Il Parlamento italiano ha approvato la legge costituzionale sulle “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”. Con questo voto si chiede agli elettori di approvare o meno tale riforma.
Chi può votare?
Gli elettori italiani iscritti all’AIRE
Gli iscritti all’AIRE riceveranno le schede elettorali entro il 26 marzo. Per chi fosse iscritto all’AIRE ma avesse recentemente cambiato residenza, è necessario informare il consolato italiano competente. La comunicazione deve essere fatta tramite il portale Fast-it oppure per posta elettronica.
Italiani che si trovino temporaneamente all’estero
Possono votare dall’estero anche gli italiani che vi si trovino temporaneamente (periodo minimo di tre mesi) per motivi di lavoro, studio o cure mediche, e ciò vale anche per i familiari conviventi.
In questo caso è però necessario presentare un’apposita opzione al comune italiano di residenza entro il 26 febbraio per ricevere il plico elettorale all’indirizzo estero. La richiesta può essere inviata anche per posta elettronica e deve essere presentata al Comune tassativamente entro il 26 febbraio 2020. È possibile la revoca della medesima opzione entro lo stesso termine (26 febbraio 2020). L’opzione è valida solo per il voto cui si riferisce (ovvero, in questo caso, per le consultazioni referendarie del 29 marzo 2020).
L’opzione può essere inviata per posta, telefax, posta elettronica anche non certificata, oppure fatta pervenire a mano al Comune anche da persona diversa dall’interessato. Può essere esercitata in carta libera o tramite apposito modulo, scaricabile dal sito del Ministero degli affari Esteri.
L’opzione, obbligatoriamente corredata di copia di documento d’identità valido dell’elettore, deve in ogni caso contenere l’indirizzo postale estero completo cui va inviato il plico elettorale, l’indicazione dell’Ufficio consolare competente per territorio e una dichiarazione attestante il possesso dei requisiti per l’ammissione al voto (ovvero che ci si trova – per motivi di lavoro, studio o cure mediche – per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento delle consultazioni in un Paese estero in cui non si è anagraficamente residenti, oppure che si è familiare convivente di un cittadino che si trova nelle predette condizioni).
In caso di mancata ricevuta della scheda elettorale, si può chiedere un duplicato all’Ufficio consolare a partire dal 15 marzo.
Tutte le informazioni sul sito esteri.it e amblaja.esteri.it