Per 18 mesi al Politecnico di Eindhoven verranno assunte solo donne. La decisione è nata dalla necessità di bilanciare i sessi dell’organico, al fine di raggiungere la massima produttività. 

Le quote rosa rappresentano una tematica di ampio dibattito in vari Paesi europei. Anche in Olanda, l’argomento smuove molto l’opinione pubblica. Com’è noto, nei Paesi Bassi sono soprattutto gli ambiti accademici ad essere inaccessibili alle donne, le quali ricoprono spesso ruoli marginali nel mondo dell’istruzione e della ricerca.  Il tutto accade perché generalmente le nomine  avvengono in maniera diretta e, secondo vari studi, gli uomini ai vertici sono istintivamente portati a selezionare persone del proprio sesso.

Per compiere un passo in avanti in questo senso, la famosa Università scientifica ha deciso di prediligere le assunzioni femminili. Il polo d’eccellenza è alla ricerca di nuovi professionisti da inserire nei prossimi anni e si punta a poter affidare la metà delle posizioni disponibili in qualità di assistenti alle donne così come almeno il 35% come professori associati.

L’idea può sembrare interessante se si considera che nell’attualità solo il 15% degli associati ed il 29% degli assistenti sono donne. Qualora non si riuscissero a trovare figure femminili adatte ai profili richiesti,però, il bando verrebbe aperto anche ai colleghi di sesso maschile ma, ad ogni modo, allo scadere dell’anno e mezzo l’intero schema verrà revisionato.

Per quanto un ambiente di lavoro variegato ed eterogeneo sia di sicuro più stimolante e produttivo, siamo sicuri che debba essere il sesso la componente sulla quale modellarlo? E’ realmente soddisfacente per le donne ottenere opportunità lavorative superando selezioni precluse ai colleghi di sesso opposto?

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