L’età del primo rapporto sessuale è cresciuta, nei Paesi Bassi, di un anno e mezzo negli ultimi cinque anni. Stesso discorso per l’età del matrimonio. Due dati che accomunano tutta Europa

“I giovani dei Paesi nordici sono molto precoci e si sposano prima”. Quante volte avete sentito pronunciare questa frase? E in quante occasioni l’avete collegata ai Paesi Bassi? Il ragionamento che si fa, dopotutto, è semplice: i giovani olandesi hanno meno difficoltà a trovare un lavoro e sono quindi portati a sposarsi prima. Allo stesso tempo, una società considerata meno bigotta spingerebbe verso il basso anche l’età del primo rapporto sessuale. Insomma, come per tutti gli stereotipi di questo mondo: non c’è nulla di più sbagliato.

Sesso: cresce l’età della “prima volta”

L’età della prima volta nei Paesi Bassi è cresciuta in media, dal 2012, di un un anno e mezzo attestandosi sui 18,6 anni. È quanto emerge da uno studio della Rutgers foundation, che ha coinvolto un campione di 20.000 under 25 olandesi. Per il momento, però, è difficile dire quale possa essere la causa di questa crescita, ma una ragione potrebbe risiedere nella grande diffusione dei social network. La ricercatrice Hanneke de Graaf, infatti, spiega i ragazzi passano sempre più ore su WhatsApp e Instagram, precludendosi di fatto il tempo per approcci diretti.

Non solo Paesi Bassi: in Italia il trend è lo stesso

I dati raccolti sui ragazzi olandesi, comunque, non sono in controtendenza rispetto a quanto sta avvenendo in tutta Europa, Italia inclusa. Nel Bel Paese, secondo i dati del Censis, l’età media per il primo rapporto sessuale è tornata ad attestarsi intorno ai 17 anni. Un dato anche questo in controtendenza rispetto a qualche anno fa: nel 2014, infatti, l’Osservatorio Nazionale sulla salute dell’Infanzia e dell’Adolecenza aveva lanciato l’allarme. All’epoca addirittura un giovane su cinque dichiarava di aver avuto il primo rapporto sessuale intorno ai 14 anni, un dato che preoccupava molto visto che, fino a poco tempo prima, non si era mai scesi sotto i 16 anni. Insomma, pare che anche in Italia, come del resto persino negli Stati Uniti, l’uso di internet abbia portato gli adolescenti a interagire di meno tra di loro e, di conseguenza, a ritardare l’età della “prima volta”.

“Matrimonio? C’è tempo…”

Ma ad aumentare è anche l’età del matrimonio, una crescita che, anche in questo caso, unisce tutto il continente europeo. A riportarlo è l’Eurostat che sottolinea come nel 1990, nei Paesi Bassi, si pronunciasse il fatidico “sì” intorno ai 26 anni. Nel 2015, invece, l’età media era salita a quasi 31 anni. Inutile ripetersi, anche in Italia la tendenza è stata la stessa: all’alba degli anni Novanta ci si presentava all’altare poco prima dei 26 anni, mentre nel 2015 l’età media era cresciuta di ben sei anni.

Ma a guidare la classifica dei Paesi europei un cui ci si sposa più tardi ci sono Svezia (33,6) e Spagna (32,7), mentre la palma di più precoci d’Europa va a Polonia (26,9) e Romania (26,8) dove però 27 anni fa ci si sposava da poco più che ventenni.

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