Cosa siano i cosiddetti Panama Papers è stato abbondantemente raccontato: parliamo dei 11,5 milioni di documenti emersi grazie a un’inchiesta che ha coinvolto 378 giornalisti associati all’International Consortium of Investigative Journalists. Le carte raccontano l’operato dello studio legale panamense Mossack Fonseca, specializzato nel lucroso business dell’offshore finanziario.

E mentre spuntano nomi islandesi, russi, italiani, cosa sappiamo del Belgio?

Secondo Knack, MO*, Le Soir De Tijd i belgi legati allo scandalo dei paradisi fiscali sarebbero ben 732. Tra i pochi nomi resi pubblici spuntano così personaggi quali il celeberrimo regista e direttore teatrale Franco Dragone – famoso soprattutto per il Cirque du Soleil – assieme a cognomi di ricchissime famiglie belghe.

Per Knack, infatti, almeno sei note casate comparirebbero tra coloro che hanno usufruito dei preziosi servizi della Mossack Fonseca. Primi tra tutti gli Spoelberch: aristocratici, più miliardari tra i miliardari, e azionisti di maggioranza della AB Inbev: il più grande produttore di birra al mondo. Alcuni – il visconte Rodolphe de Spoelberch, Patrice e Alexis Bailo de Spoelberch – risultano infatti associati a compagnie di Panama e delle Seychelles istituite tramite intermediari svizzeri.

Tra i notabili coinvolti anche i magnati dei trasporti Saverys legati a CMB group – l’erede della Compagnie Maritime Belge – Bocimar e ASL Aviation. Ad essere nominato è il giovane Sebastian Saverys, residente in Perù e Durabilis, che avrebbe “prestato a se stesso” ingenti somme di denaro attraverso le Isole Vergini Britanniche e una società chiamata Grand Platinum Limited, fondata per investimenti immobiliari in Perù.

Coinvolto anche Eddy Van Den Broeke – attivo nel trasporto di bitume ed ex-patron della multinazionale Eres – che secondo i documenti è stato beneficiario di cinque società offshore dal 2005 al 2008, con una rete di partecipazioni che andavano da Curaçao a Trinidad e Nigeria.

Nei Panama Papers figurano infine rappresentanti della famiglia Kandiyoti, proprietari di Chemitex: ovvero una delle maggiori aziende tessili al mondo. Presente anche Gery De Cloedt – a capo di diverse compagnie che si occupano di materiali da costruzione, nonché proprietario di una vasta riserva naturale al confine con l’Olanda – e infine il casato degli Swenden: ex-Vandemoortele ora attivi nell’industria del mattone.

E mentre si delineano i contorni di una ricchissima cerchia – anche belga – incline all’uso di meccanismi finanziari poco trasparenti, il ministro delle finanze Johan Van Overtveldt ha chiesto, nel primo pomeriggio, che i quotidiani coinvolti nell’inchiesta dell’ICIJ consegnino la lista dei “furbetti” alle autorità. Si vedranno quindi nei prossimi mesi – anche in Belgio – gli sviluppi a lungo termine della più grande spifferata nella storia del giornalismo.

[UPDATE 6 aprile 2015; 10:00]

Non si fermano le rivelazioni su miliardari belgi legati allo studio Mossack Fonseca. In mattinata Le Soir ha confermato la presenza nei Panama Papers del secondo uomo più ricco della nazione, Patokh Chodiev: co-fondatore del colosso minerario Eurasian Resources Group. Al businessman di origine uzbeka sarebbero infatti riconducibili almeno 25 società offshore, che avrebbero permesso a Chodiev di dissimulare parte del proprio patrimonio tra cui jet privati e yacht di lusso.

Commenti

commenti