La prima nozione che insegnano ad un qualsiasi corso di giornalismo o editoria è l’essere distaccato.
Chi scrive non deve mai lasciar trasparire un’opinione personale in merito a ciò che sta raccontando, né descrivere situazioni personali o ancora peggio fornire un proprio commento sull’accaduto.

Ebbene, questa volta si farà un’eccezione.

Questo perché si parla di vita notturna, si parla di giovani, ma soprattutto si parla di musica, e la musica è libertà ed emozioni.
Cominciamo con il presentare il Cafe Averechts, un piccolo ed accogliente locale non lontano dal centro di Utrecht.
La prima cosa che si nota non appena si entra nel pub è la presenza di un piccolo palco, disposto in modo da essere il punto focale di tutto il locale. Questo perché il Cafe Averechts propone musica dal vivo durante molte delle sue serate, ma in questa sede prenderemo in considerazione solamente il martedì sera, la “Open Podium Night”, ovvero la serata del “Palco Aperto”.

Come suggerisce il nome, durante questa serata non è prevista una band ufficiale per intrattenere i clienti, il palco è a disposizione per chiunque voglia proporre la propria musica, che sia per un progetto di gruppo o solista, professionale o amatoriale, persino per puro divertimento. Basta registrarsi prima delle 20:00, per dar modo agli organizzatori di stilare una scaletta dei partecipanti e gestire il tutto al meglio, e a partire dalle 21:00 tutti i musicisti avranno il palco a loro disposizione per proporre 3-4 brani a loro scelta. Tutto questo con ingresso completamente gratuito.

Durante questa serata si vede di tutto: dalle tipiche band acustiche, ai duetti pianoforte-voce, alle formazioni corali, fino a veri e propri solisti che imbracciano la loro chitarra ed armati di solo coraggio si fanno carica dell’attenzione di tutto un locale.

La musica è emozione ed è impossibile non emozionarsi quando l’organizzatore chiede gentilmente all’intero locale di zittirsi mentre un giovane italiano sale sul palco con una semplicissima chitarra classica e comincia a cantare, in lingua italiana, senza microfono, senza amplificazione.

Ed il pubblico fa silenzio, il pubblico ascolta, il pubblico canticchia persino insieme a lui.

Queste possono sembrare cose scontante, ma fidatevi di chi l’ambiente musicale l’ha vissuto per anni, non lo sono affatto.

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