Il 29 marzo 2019 il Regno Unito uscirà formalmente dall’UE. Mancano meno di dodici mesi, ed è tempo di vedere come la Brexit potrebbe rimodellare l’economia olandese.
Prospettive commerciali
Il Regno Unito è il terzo grande importatore di prodotti olandesi, con l’acquisto di 40 miliardi di euro, cioè il 9,2% della totalità delle esportazioni olandesi. Si stima che 200.000 posti di lavoro nei Paesi Bassi, siano legati al commercio con il Regno Unito. Un particolare rischio commerciale derivante dalla ricaduta della Brexit, è l’industria manifatturiera olandese, che esporta nel Regno Unito oltre 5 miliardi di euro in telefoni e computer. Se il Regno Unito dovesse lasciare l’UE senza un accordo, un cosiddetto “hard Brexit“, le esportazioni olandesi nel Regno Unito sarebbero improvvisamente soggette alle regole dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC).
In base a questo scenario cupo, secondo KPMG (una società di consulenza), le società olandesi potrebbero vedere un aumento di 628 milioni di euro in commissioni amministrative annuali, per continuare a negoziare con il Regno Unito. Forse, l’informazione più completa di un’economia post-Brexit, è fornita dall’Ufficio dei Paesi Bassi per l’analisi della politica economica (CPB), che stima che la Brexit potrebbe costare all’Olanda: 10 miliardi di dollari l’anno, l’1,2% del PIL, entro il 2030.
I risvolti positivi per i Paesi Bassi
Secondo un’analisi dettagliata di Rabobank, un fornitore di servizi finanziari olandese, la Brexit rappresenta anche una finestra di opportunità per le imprese olandesi. Con l’aumento dei costi commerciali tra l’UE e il Regno Unito, i Paesi Bassi diventeranno automaticamente un partner commerciale più attraente per gli altri membri dell’UE. Ciò è particolarmente vero, per i prodotti attualmente forniti dal Regno Unito all’UE, in cui i Paesi Bassi sono i maggiori produttori, come: servizi professionali, manifattura e prodotti chimici.
La Brexit “incentiverà” anche le istituzioni finanziarie, che attualmente operano a Londra, per trasferirsi nei Paesi Bassi. Questo spostamento è già iniziato a verificarsi: nell’autunno del 2017 è stato riferito che la Royal Bank of Scotland stava considerando di spostare il centro operativo ad Amsterdam. Anche la sede di Unilever potrebbe trasferirsi a Rotterdam. Mitsubishi Financial Group dal Giappone e Tradeweb e MarketAxess dagli Stati Uniti, stanno valutando simili movimenti di delocalizzazione.
Nonostante i benefici che la Brexit può portare nei Paesi Bassi, gli economisti concordano sul fatto che ciò, non sarà sufficiente a compensare i costi. Attualmente i Paesi Bassi stanno vivendo una fase economica molto forte e stabile, questo colloca il Paese in un punto di partenza più che favorevole.
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