Nel pesante clima di tensione internazionale i Paesi Bassi voltano le spalle a Trump, mentre si aprono finestre di dialogo con la Cina. Grazie all’inclusione nella Belt and Road Initiative, la scalata internazionale dell’Olanda sembra essere inarrestabile.
La possibilità di schierarsi contro gli Stati Uniti nella lotta al boicottaggio del colosso cinese Huawei è costata, due giorni fa, al premier olandese Mark Rutte, una ramanzina da parte del segretario di Stato nord americano Mike Pompeo. Il numero due del Paese a stelle e strisce ha avvertito gli “alleati” di essere onesti e non appoggiare iniziative che potrebbero mettere a rischio la sicurezza comune e la libera circolazione di informazioni. Pompeo, nel suo tour europeo, sta cercando di raggruppare tutti i possibili amici, per quella che sembra avere le fattezze di una potente guerra economica.
Tuttavia, le prospettive più attraenti per i Paesi Bassi si trovano in Oriente. I rapporti diplomatici con la Cina si stanno consolidando in maniera significativa ed è atteso un incontro istituzionale con il vice presidente Wang Quishan. Le relazioni sino-Dutch sono ai massimi storici, il che ha reso possibile l’inclusione dei Paesi Bassi nella BRI (Strategia geopolitica cinese per il miglioramento degli scambi commerciali con i Paesi dell’Eurasia), rendendoli il punto strategico del nostro continente. Prova concreta ne è l’accordo firmato tra la Chengdu international railway port investment & development group e il Porto di Rotterdam, che costituirà il punto di snodo principale nel commercio marittimo tra la Cina e l’America Settentrionale con la creazione della rete “Rotterdam-Tilburg-Chengdu”.
Le realtà nazionali che al momento hanno già rapporti attivi con la Cina sono in continuo sviluppo. Tilburg è un esempio di città che “sta fiorendo”, come dichiara lo stesso sindaco. Nel collegamento ferroviario che collega Chengdu all’Olanda, le merci percorrono 11 mila chilomentri in 15 giorni, attraversando Germania, Polonia, Bielorussia, Russia e Kazakhstan.
I Paesi Bassi sono il secondo partner europeo della Cina in ambito commerciale e nel 2018 gli scambi bilaterali hanno raggiunto circa 85,2 miliardi di dollari USA. Non resta che attendere ulteriori sviluppi per comprendere le prossime preziose mosse dell’Olanda nello scenario di tensione bipolare.