“il cibo costa poco e i consumatori alimentano un eccessivo spreco; si prospettano nuove disposizioni che verranno emanate per la salvaguardia dell’ambiente”
Questo lunedì, il ministro dell’agricoltura, della natura e della qualità alimentare – Carola Schouten – ha presentato il suo nuovo piano per rinnovare il settore agricolo, nei Paesi Bassi, in un’agricoltura circolare.
“Nell’ultimo decennio l’obiettivo era, principalmente, quello di aumentare la produzione di cibo in rapporto al crescente aumento della popolazione” dice Schouten “ma oggi è anche ben importante produrre cibo diminuendo l’impatto negativo sull’ambiente”.
Quali saranno gli effetti
Investire in prodotti sostenibili che significa per il consumatore pagare di più rispetto al solito. Schouten “negli anni 70’, il 20% del proprio reddito veniva utilizzato per il cibo oggi solo il 12%; il cibo è davvero economico”.
Benefici per gli agricoltori che vedranno rivalutati i loro redditi spesso molto bassi.
Un ambiente che trae beneficio dall’agricoltura circolare.
Cos’è l’agricoltura circolare?
Si parla di sostenibilità ambientale ma anche sostenibilità economica. Il processo inizia dalle imprese agricole dalle quali arrivano reflui zootecnici, scarti alimentari e delle colture, i quali rappresentano un’inestimabile miniera (rinnovabile) di elementi che giocano un ruolo centrale in agricoltura, come fosforo, potassio e azoto. Utilizzando gli scarti agricoli è possibile: ridurre le emissioni di Co2 causate dalla produzione di fertilizzanti minerali, produrre ammendanti e combustibili da fonti rinnovabili. Si attua un processo di autoproduzione di fertilizzante da parte dell’imprenditore stesso che genera del guadagno. Diminuzione degli sprechi e dell’inquinamento ambientale sono le conseguenze principali di un ciclo del genere.