Marinus-van-der-lubbeL’Olandese Marinus van der Lubbe, nato a Leiden, e’ un personaggio poco conosciuto, ma di sicuro legato alla storia in modo significativo.

Infatti il 27 febbraio 1933 fu accusato dell’incendio del Reichstag, il parlamento tedesco a Berlino, evento cruciale per l’affermazione del nazismo in Germania.

La notte dell’incendio, la polizia trovò Marinus van der Lubbe, mezzo nudo, che si nascondeva dietro l’edificio e fu imputato dell’atto. I nazisti dichiararono immediatamente che il fuoco dovesse esser stato appiccato dai comunisti e fece arrestare i capi del partito.

Hitler si avvantaggiò della situazione per dichiarare lo stato di emergenza e incoraggiare il vecchio Presidente Paul von Hindenburg a firmare il Decreto dell’incendio del Reichstag, che aboliva la maggior parte dei diritti civili forniti dalla costituzione del 1919 della Repubblica di Weimar.

Secondo la polizia, Van der Lubbe aveva sostenuto di aver appiccato il fuoco per protestare contro il sempre maggiore potere dei nazionalsocialisti. Sotto tortura, il comunista olandese mentalmente squilibrato confessò ulteriori dettagli, e fu portato in giudizio unitamente ai leader del Partito Comunista all’opposizione. Al Processo di Lipsia, celebrato otto mesi dopo, Van der Lubbe fu riconosciuto colpevole e condannato a morte, una condanna comminata in seguito alla reintroduzione della pena capitale nell’ordimento giuridico tedesco, avvenuta dopo l’incendio del Reichstag e dopo l’arresto del presunto autore. Fu decapitato il 10 gennaio 1934, tre giorni prima del suo venticinquesimo compleanno.

Gli storici generalmente concordano che Van der Lubbe, talvolta descritto come un mezzo matto o un provocatore, fu in qualche modo coinvolto nell’incendio del Reichstag. Tuttavia, l’estensione del danno rende molto improbabile che costui avesse agito da solo (qualora fosse stato coinvolto). Considerando la velocità con cui il fuoco invase l’edificio, è quasi certo che una sola persona non avrebbe potuto appiccare un incendio di così vaste proporzioni, e così repentinamente letale; la reputazione di Van der Lubbe di essere uno sciocco assetato di fama e i commenti oscuri di alcuni ufficiali nazisti, oltre a numerosi altri fatti, fanno, dunque, ritenere alla grande maggioranza degli studiosi che la gerarchia nazista fosse coinvolta nella vicenda, al fine di ottenerne quel guadagno politico che avrebbe cambiato il destino dell’Europa, e che in effetti ottennero.

Fonte: Wikipedia

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