L’Olanda va alle urne per eleggere un nuovo governo il 15 marzo. Gordon Darroch sta esaminando da vicino i cinque grandi temi che dominano la campagna: la sanità, l’immigrazione, l’Europa, gli anziani e gli alloggi.
Gordon Darroch è un giornalista che vive a L’Aia, lavora per DutchNews.nl concentrandosi su politica, società, proprietà, affari legali oltre le arti e la cultura. Gordon scrive anche per il Guardian e USA Today e fa produzione e lavoro di editing.
Parte 1: assistenza sanitaria
Secondo l’indice europeo sulla salute dei consumatori, l’Olanda ha avuto il sistema sanitario meglio gestito al mondo per buona parte del decennio, davanti a Svizzera e Norvegia; quindi potrebbe sembrare sorprendente che la salute sia probabilmente una delle questioni più controverse della campagna elettorale. E’ stato riconosciuto dall’EHCI che gli olandesi hanno la più alta la spesa pro capite per la salute in tutta Europa, ed il costo vertiginoso delle assicurazioni sanitarie è una preoccupazione importante per gli elettori.
Dieci anni fa l’Olanda ha introdotto l’assicurazione sanitaria competitiva, sostituendo le assicurazioni universali (ziekenfonds) risalenti al 1940. Quando la portata della copertura sanitaria ha avuto un incremento grazie ai progressi della medicina, gli amministratori hanno avvertito che il sistema stava diventando insostenibile e venivano prodotte lunghe liste d’attesa; il sistema attuale è stato progettato per mantenere bassi i costi, lasciando che gli assicuratori competano per la personalizzazione dei pazienti, dandogli anche più potere contrattuale con gli ospedali e altri operatori sanitari.
Adottando questa soluzione la spesa è aumentata costantemente nel corso degli ultimi 10 anni, e con esso il costo della copertura sanitaria. Nel bilancio dello scorso novembre, il Governo ha previsto che il premio per l’assicurazione di base sarebbe salito del 3,5% nel 2017; infatti l’aumento medio era quasi il 10%. Inoltre l’eigen risico, l’importo che il paziente deve pagare di tasca propria prima che provveda l’assicurazione, è nettamente aumentato dai 170€ del 2011 () ai 385€ del 2017 ().
I due livelli
La riforma del 2006 ha anche creato due livelli di assistenza sanitaria: il regime assicurativo di base (basisverzekering), obbligatorio per tutti e che gli assicuratori non possono rifiutare ai pazienti, più varie forme di copertura aggiuntiva (Verzekering aanvullende).
Un tema molto ricorrente nel dibattito politico olandese è su quali tipi di cura dovrebbero essere inclusi nel pacchetto di base; i partiti di sinistra spingono per aver un pacchetto di base completo che dia a tutti l’accesso alle cure di buona qualità, mentre quelli a destra sostengono che bisogna ridurle per garantire che il sistema rimanga accessibile.
Il Partito Socialista (SP) ha reso l’abolizione del sistema competitivo il punto più importante del suo programma elettorale. Il SP sostiene che le forze di mercato hanno fatto salire il costo delle cure, e parte della ragione risiede nel fatto che i quattro maggiori assicuratori possiedono una quota di mercato pari a 88%, dando loro un enorme potere decisionale nelle trattative per impostare i bilanci e decidere quando e dove i pazienti vengano trattati.
Regime nazionale
Il partito SP propone di sostituire la matrice corrente di circa 50 assicuratori con un unico sistema nazionale per il pacchetto di base universale, lasciando gli assicuratori in grado di offrire solo dei piani di copertura supplementare. Il pacchetto base verrebbe anche esteso per includere trattamenti come la fisioterapia e le cure dentistiche; infine SP vuole abolire l’eigen risico, rendendo la cura gratuita presso il punto di ricovero.
Molti altri partiti, tra cui 50Plus e il Partito dei diritti degli animali (PvdD), hanno sostenuto il piano dei socialisti. Altri come il PVV, i Laburisti (PvdA) e GroenLinks condividono l’idea della rottamazione dell’ eigen risico, mentre i cristiano-democratici (CDA), il PSC e il ChristenUnie vogliono ridurlo in maniera significativa.
Il servizio di statistiche del Governo stima il costo della totale abolizione in € 4,5 miliardi, mentre il partito di Geert Wilders ritiene che il costo sarebbe di € 3,7 miliardi. I socialisti sostengono che la cifra sarebbe di € 3,2 miliardi, dal momento che gli assicuratori non avrebbero più bisogno di spendere milioni in pubblicità a dicembre per la ‘finestra di trasferimento’, ovvero quando i pazienti sono autorizzati a cambiare il loro fornitore di assicurazione per l’anno successivo.
Lo status quo
Il principale partito di governo, il VVD, è un sostenitore dello status quo, come risulta dalla recente riforma che permette alle persone di ridurre il loro premio annuale incrementando il loro eigein risico; allo stesso modo il D66 si oppone volendo ridurre l’eigen risico per il fatto che spinge i premi assicurativi a livelli sempre più alti.
Il D66 sostiene che il modo migliore per ridurre i costi sia quello di introdurre l’efficienza nel sistema, come ad esempio incoraggiando gli ospedali e le cliniche a lavorare in connessione tra di loro; una simile idea è stata proposta anche da ChristenUnie. Diversi altri partiti come i Laburisti, GreenLeft e 50Plus, spingono per vedere riattivati gli infermieri di distretto (wijkverpleegkundigen) tornando così a mantenere i contatti tra i pazienti e gli operatori sanitari; sostengono che con questa mossa si garantirebbe al paziente di ricevere cure su misura e renderebbe gli assicuratori più responsabili.
La maggior parte dei partiti vogliono limitare o riformare la gamma delle polizze assicurative; il VVD spiega che i contratti tra assicuratori e fornitori di servizi medici devono funzionare diversi anni per consentire una pianificazione e miglioramenti a lungo termine.
Pluriennale
Il SGP sostiene che gli assicuratori dovrebbero essere autorizzati a offrire polizze pluriennali, in modo da incoraggiare gli investimenti a lungo termine e fornire ai pazienti una migliore qualità. Dall’altra parte GroenLinks crede che agli assicuratori dovrebbe essere consentito di competere solo sulla qualità delle cure piuttosto che sul prezzo, chiedendo anche l’abolizione delle “politiche di bilancio”; in questa maniera, secondo loro, si ha una situazione in cui i poveri ricevono un livello inferiore di cura.
I Laburisti, così come i Socialisti, vogliono imporre un pacchetto di assicurazione base omogeneo e vietare agli assicuratori di competere sull’assistenza sanitaria essenziale; inoltre vogliono che il paziente abbia una voce più attiva su quali cure riceva, una visione largamente condivisa da D66.
I laburisti vogliono inoltre creare un’assistenza sanitaria più mirata per gli anziani, che porterebbe vantaggio ai pazienti fornendo cure più appropriate, e aiuterebbero il sistema allentando la pressione sui reparti di emergenza.
Anche 50Plus dichiara che l’assistenza sanitaria agli anziani dovrebbe essere protetta dal governo, ma vuole sopratutto garantire che le persone anziane possano vivere indipendentemente il più a lungo possibile; il partito vorrebbe introdurre un’assistenza sanitaria base universale che valga per la casa, fornendo supporto a personale volontario come amici e parenti e istituendo servizi di guardia. I democristiani vogliono investire in personale da destinare a istituti di cura a lungo termine, sostenendo che se le persone vivono più a lungo e rimango nella propria casa fino ad un’età considerevole, gli anziani che si trovano in casa di cura hanno bisogno di cure più specialistiche
Il partito del mercato libero VoorNederland (VNL) si trova da solo a valutare l’avvento di nuove privatizzazioni come soluzione per abbattere i costi sanitari; il VNL ritiene che l’aumento del costo delle cure è dovuto all’eccessiva burocrazia e che affronterà il “rifiuti” del sistema, una posizione assunta in forma più lieve anche dal VVD. Inoltre il VNL sostiene che le persone dovrebbero essere in grado di creare il proprio piano di assicurazione di base su misura, proposta esattamente contraria ai piani di assistenza universale proposti dai partiti di sinistra.