Ieri martedì 19 novembre all’università di Utrecht nella sede a Janskerkhof abbiamo avuto l’onore di presentare e rappresentare l’ACLI Olanda.

L’organizzazione

Grazie all’invito del docente Carlo Giordano, insieme ad altre aziende presenti sul territorio olandese, siamo stati protagonisti di una lezione del corso di comunicazione interculturale e abbiamo dato degli spunti per dei case-studies.
La classe è stata appositamente divisa in blocchi e ognuno aveva la sua postazione.

Cos’è l’ACLI?

Innanzitutto abbiamo fatto chiarezza sull’ACLI e ora facciamo un ripasso.
L’ACLI è un’associazione italiana nata nel 1945 per assistere i lavoratori italiani. All’inizio si trovava solo in Italia, ma quando è iniziata la migrazione dei lavoratori l’ACLI si è spostata con loro. È arrivata in Olanda a metà degli anni ’60.
L’ACLI al suo interno comprende tre organi.
-Il primo fra tutti è il Patronato ACLI Olanda che si occupa maggiormente di dare assistenza pensionistica.
-Il secondo Italian Radio, il web magazine che ogni settimana pubblica articoli sulla cultura e curiosità olandesi.
-Il terzo il COI-Acli Utrecht che si focalizza sugli aspetti culturali e propone eventi e masterclass ed è maggiormente interessato all’integrazione degli expat italiani in Olanda.

I case-studies

I case-studies che abbiamo proposto sono tre:

  • Il problema delle incomprensioni linguistiche telefoniche tra i colleghi non neerlandofoni (gli unici che in alcuni casi possono rispondere in quel momento) e coloro che chiamano al patronato e parlano solo olandese. Succede spesso che questi colleghi ricevano insulti, cosa che poi va a discapito della qualità del lavoro. E la domanda che abbiamo posto è stata se c’è un modo per impedire questa situazione.
  • Il secondo problema riguarda la percezione dell’Olanda da parte degli stranieri. Molti vengono con l’idea che sia Il paese dei balocchi e che possano realizzare tutti i loro sogni con zero sforzi. Ma poi la realtà dei fatti è diversa e per colpa della loro scarsa informazione preliminare rimangono nei Paesi Bassi poco tempo, subiscono delle fregature e perdono tutti i soldi. La domanda è: “C’è un modo per informare le persone che hanno intenzione di venire in Olanda su come è esattamente la vita qui prima del loro arrivo?”
  • L’ultimo problema riguarda la perdita della lingua italiana. Molte famiglie miste decidono di non insegnare l’italiano ai loro figli, ma concentrarsi sull’inglese e olandese per motivi di integrazione e utilità. Il quesito è se c’è un modo per far capire alle persone che le differenze culturali sono una ricchezza.

I ragazzi si sono mostrati molto interessati e hanno iniziato a lavorare al loro poster e a gennaio ritorneremo per vedere le loro presentazioni.

Commenti

commenti