La Stint Urban Mobility, l’azienda produttrice della stessa bicicletta elettrica da carico coinvolta nell’incidente ad Oss del mese scorso, ha dichiarato bancarotta.

Lo scorso 20 settembre, un veicolo Stint è stato infatti coinvolto in un tragico incidente ferroviario, a seguito di cui quattro bambini hanno perso la vita. Alla luce di quanto accaduto, lo scorso 1° ottobre il ministro delle infrastrutture Cora van Nieuwenhuizen ha bandito tutti i veicoli Stint dalle strade, in quanto ritenuti non sicuri.

Secondo il direttore dell’azienda Edwin Renzen, l’indagine per cui gli Stint sono stati banditi dalla strada è da ritenersi incorretta. “Gli Stint non sono pericolosi. Non sappiamo ancora quale sia stata la vera causa dell’incidente di Oss. Ciò che sappiamo è che non ci sono mai stati problemi nel funzionamento degli Stint prima di quel tragico episodio”.

Renzen, pur sperando di far ritornare i suoi veicoli di nuovo sulle strade, ha però ammesso l’impossibilità di ripresa della sua compagnia. Martedì un tribunale stabilirà definitivamente il destino della Stint Urban Mobility.

Il fallimento di quest’ultima non avrà solo conseguenze sulla compagnia stessa, ma anche su tutti gli istituti per l’infanzia che utilizzano questi veicoli elettrici per il trasporto di bambini.

Attualmente, sono circa 3500 gli Stint ancora in circolazione. Nel frattempo, sono già state prese delle nuove misure sostitutive dopo la decisione della Van Nieuwenhuizen, ma, qualora la compagnia fallisse ufficialmente, queste soluzioni alternative dovranno diventare permanenti.

In attesa della sentenza che stabilirà l’effettiva bancarotta della Stint Urban Mobility, continuate a seguire ItalianRadio per leggere tutti i nostri articoli e non perdetevi le novità anche sui social: FacebookInstagram e YouTube.

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