I papà olandesi lavorano troppo.
Secondo i dati di un nuovo studio, nei Paesi Bassi molti papà vorrebbero essere più coinvolti nella vita dei figli, prestargli più attenzioni ed essere presenti ogni volta che sia necessario, ma a causa del lavoro non riescono.
Solo 1 su 10 papà riesce ad usufruire della paternità sul posto di lavoro, permettendogli di ottenere un periodo di pausa che può durare diversi mesi nell’arco dei primi 8 anni del bambino.
Secondo il Rutgers Centre, che ha condotto la ricerca, ai neo papà viene spesso detto proprio dai loro boss e dirigenti che l’ottenimento della paternità al lavoro è una procedura molto complicata, o che semplicemente non rispecchia lo standard e la politica della compagnia, per cui non è ottenibile.
Come se non bastasse alcuni papà non fanno richiesta di pausa perché hanno paura che ciò possa scatenare una reazione sconsiderata o eccessiva in colleghi, datori di lavoro e amici.

I ricercatori affermano che è necessario avvenga un cambiamento culturale sia nel settore dell’assistenza che in quello dell’educazione, in modo che le madri non siano sempre considerate come l’assistenza principale per il bambino.
La triste realtà è che c’è mancanza di sostegno e incoraggiamento da parte di amici e colleghi. Inoltre le scuole e le organizzazioni di assistenza si concentrano sulle madri, dando loro vantaggi e benefici che i padri non hanno mai avuto.
Nei Paesi Bassi, la madre è vista come la fonte principale dei bambini e il ruolo del padre è secondario”, affermano i ricercatori. Ciò si riflette nel fatto che le donne sono considerate come pià capaci e predisposte nell’accudire i bambini per natura, anche se la ricerca mostra che i padri che trascorrono più tempo con i loro figli subiscono cambiamenti neurologici e ormonali che gli permettono di essere in grado tanto quanto le madri.

Secondo la legge i padri nei Paesi Bassi hanno diritto a cinque o più giorni di ferie retribuite. Dal 2020 poi i papà avranno diritto a ulteriori cinque settimane di congedo, al 70% del loro stipendio regolare, ma volendo i datori di lavoro sono liberi di raggiungere addirittura il 100%.
Alcune aziende hanno già creato i propri schemi, come ING Nederland che assegna ai coniugi un mese di congedo di paternità retribuito e il diritto a tre mesi di congedo non retribuito. Volvo, Mastercard Nederland e il consiglio comunale di L’Aia operano anche schemi di congedo di paternità più generosi di quelli definiti dalla legge.

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