Solamente durante l’ultima parte dell’anno 2015, sono state 14,775 le domande di asilo ricevute dall’Olanda. Ai migranti, il paese offre luoghi di accoglienza di emergenza, mentre attendono l’ inizio della procedura di inserimento.
Una volta che questa sara’ avviata, vengono solitamente esplicate le leggi principali del paese, oltre a queste, pero’, il Ministero dell’ educazione sta lanciando adesso una nuova iniziativa: nei centri di accoglienza si terranno delle lezioni anche riguardo i diritti LGBT (lesbian, gay, bisexual and transgender) e i diritti delle donne.
La decisione e’ stata annunciata dal Ministro Jet Bussemaker, in seguito a diversi atti vandalici nei centri di accoglienza contro alcuni rifugiati gay.
Infatti, ad Alpedoon, Nijmegen ed Amsterdam, a causa di varie molestie, molti migranti hanno deciso di abbandonare i centri di accoglienza, tra cui il caso di un ragazzo gay costretto a dormire nel bosco per una settimana.
Davanti a queste situazioni, l’Olanda, primo paese al mondo ad approvare una legge a favore dei matrimoni gay nel 2001 e una tra le nazione considerate piu’ aperte nei confronti delle comunità LGBT, non poteva probabilmente chiudere gli occhi. Lo scopo del progetto è infatti quello di marcare la radicata posizione d’intolleranza verso le discriminazioni, e cercare quindi di trasmettere il messaggio a persone provenienti da paesi in cui questi diritti non sono riconosciuti o sono addirittura totalmente assenti.
Mentre in Italia si sta ancora discutendo, con un ritardo di piu’ di un decennio, riguardo l’ approvazione di una legge sulle unioni civili e sulle adozioni per le coppie omosessuali, in Olanda e, del resto, in pressappoco tutti gli altri paesi europei, quest’ argomento quasi non risulta piu’ attuale. Anzi, come ce ne danno dimostrazione i Paesi Bassi, sono idee ormai consolidate e definite nell’opinione pubblica e nella legislazione e che, in quanto tali, devono essere ben tutelate.
Il progetto olandese nei centri di accoglienza prevede quindi di insegnare ai nuovi arrivati l`importanza di questi diritti, avvalendosi dello stesso metodo e dello stesso materiale utilizzati nelle scuole. L’educazione al rispetto di qualsiasi preferenza sessuale è, infatti, una parte fondamentale dell`istruzione olandese, tanto che spesso questo tema che viene affrontato anche in alcuni asili. Gli insegnati provvedono alla corretta informazione degli alunni sin dalle più piccole età, cercando di creare un ambiente sano, in cui gli studenti si sentano liberi di esprimersi.
L`istituto di ricerca olandese della salute e dei diritti sessuali, Rutgers WPF, ritiene che l`istruzione alla sessualità aiuti i giovani a sviluppare la propria identità e ad avere una migliore coscienza dei propri desideri e limiti, e, inoltre, incoraggiarebbe il rispetto verso tutte le preferenze sessuali e lo sviluppo di un senso di protezione contro l`intimidazione o gli abusi.
Con 2000km di distanza, probabilmente a cambiare non è solo il paesaggio o le abitudini, la differenza nel modo in cui i diritti riguardo la sessualità sono affrontati è più che altro un vero e proprio abisso, considerando che l’Italia è uno tra gli ultimi paesi rimasti, assieme alla Grecia, a non permettere neanche una forma di unione tra coppie dello stesso sesso.
Nel nostro paese, siamo ancora lontani da questo concetto di uguaglianza, che dovrebbe essere alla base della democrazia, e non solo per quanto riguarda la legislazione, soggetta ai diversi giochi diplomatici, ma piuttosto per una grave disinformazione a livello sociale.
I cambiamenti partono prima di tutto dalla mentalita’ della popolazione e, mentre in Olanda è ben l’85% ad aver supportato i matrimoni per le persone dello stesso sesso e l’ adozione, la società in cui ci troviamo ha ancora fin troppo poco riguardo contro i torti e le prepotenze che alcune persone subiscono per queste discriminazioni e troppo spesso si sentono affermazioni sull’ innaturalità delle coppie omosessuali.
La mobilitazione in piu’ di cento piazze italiane a favore del decreto legislativo Cirinnà che verrà votato oggi in parlamento e il milione di persone presente alle diverse manifestazioni, è però, fortunatamente, emblema di una grande voglia di cambiamento che si sta finalmente spargendo in lungo e in largo.
Manca ancora tanto al nostro paese, ma non basta una cornice legale a modificare la situazione e l’ uglianza può essere reale solo quando a cambiare sarà anche la nostra mentalità.