Per 26 club di Amsterdam riaprire imponendo di rispettare la distanza di sicurezza è impossibile. Per questo il gruppo di locali, protagonisti della vita notturna della città, ha proposto delle misure anti-Covid… originali. Tra queste c’è il controllo della temperatura degli ospiti e l’accesso consentito solo a giovani tra i venti e i trent’anni.
Club di Amsterdam contro la distanza di sicurezza: le proposte
I club di Amsterdam sono molto preoccupati per la possibilità di non poter riaprire con il resto del settore dell’ospitalità e della ristorazione, chiuso almeno fino al 28 maggio. Temono che rientreranno invece nella stessa data dei festival e degli eventi, per ora vietati fino a settembre. In questo caso la perdita economica sarà notevole, come ha dichiarato Pieter de Kroon, dell’organizzazione per i club di Amsterdam (OAC) e manager del Chicago Social Club.
“Non possiamo continuare a sostenere i costi per mesi senza entrate. Tutti i club si trovano in location costose, e i costi del personale non sono completamente rimborsati. Per non parlare dei club nuovi, o di quelli che sono stati appena rinnovati e hanno meno soldi per superare un periodo del genere.”
Pieter de Kroon, AOC.
Per far fronte alla crisi de Kroon allora si fa portavoce di proposte originali per riaprire i locali notturni in sicurezza, ma il prima possibile. “Mantenere un metro e mezzo di distanza non funziona in un club,” – ha dichiarato – “non ha senso aprire con solo un terzo degli ospiti. E come si fa poi a controllare che tutti stiano davvero separati?”. I club vogliono fissare invece un limite di età, per cui sarebbero ammessi solo i giovani tra i venti e i trent’anni. “I dati dimostrano che il rischio di infezione tra i giovani è molto basso”, ha detto de Kroon. Inoltre, i club sono disposti a misurare la temperatura degli ospiti all’ingresso con termocamere o termometri e passare agli scanner portatili per i controlli di sicurezza. Stanno anche cercando di installare più armadietti, pulire più spesso e aumentare la sicurezza di pagamenti e consumazioni.
Comunque, i gestori dei locali sono disposti ad ascoltare le proposte di ulteriori misure da parte del comune. “Abbiamo indicato una serie di esempi, ma ci saranno sicuramente altre soluzioni, anche migliori. Speriamo solo che Amsterdam riporti la questione al governo, in modo che venga trovata una soluzione per tutti i club.”.
Fonte:
nltimes.nl