Abbiamo avuto il piacere di fare due chiacchiere con Fabrizia Sbrega: fondatrice di Youplant Amsterdam. Quest’anno Youplant è arrivata alla seconda edizione del Plant Swap Party che si terrà al Jakarta Hotel di Amsterdam il 2 Aprile.

Fabrizia ci spiega come è nata Youplant e cosa dobbiamo aspettarci da un Plant Swap Party.

Abbiamo fatto qualche domanda a Fabrizia riguardo la sua passione per le piante e l’evento in programma.

Parlaci un po’ di Youplant Amsterdam

Youplant Amsterdam è un’azienda che ho creato circa due anni fa insieme a due mie amiche, che poi hanno intrapreso strade diverse.

In un secondo momento abbiamo deciso di organizzare Plant Swap Party. L’idea è nata con una mia amica: ci siamo chieste quale hobby ci accomunasse e come trasformarlo eventualmente in lavoro. Eravamo stanche degli orari d’ufficio. Abbiamo capito che il nostro interesse comune erano le piante, ma non essendo esperte di botanica non potevamo organizzare workshop o corsi. Facendo qualche ricerca abbiamo notato che soprattutto in Germania e in America questo Swap Party era molto in voga. Si tratta di un evento organizzato anche per creare una community che condivide gli stessi interessi e curiosità, dove le persone si incontrano per scambiarsi piante, talee, ma anche accessori e oggetti che riguardano sempre il mondo della botanica.

Come funziona un Plant swap party?

Il primo Plant swap party che abbiamo organizzato si è svolto al Jakarta Hotel. E devo dire che ha avuto molto successo con la partecipazione di circa cinquanta persone. Che non ci saremmo mai aspettate!

È sicuramente anche un’occasione per conoscere gente nuova, che in più condivide il tuo stesso hobby. Tra l’altro per noi expat può anche essere difficile integrarsi e queste iniziative aiutano a fare nuove amicizie un po’ più facilmente.

Purtroppo il primo evento si è tenuto poco prima del lockdown quindi dopo non è più stato possibile organizzarne altri. Abbiamo rimandato la seconda edizione diverse volte, spero che questa sia la volta buona! Tra l’altro dopo il primo Swap Party ho naturalmente accolto anche feedback dai partecipanti e per questa seconda edizione sono riuscita a collaborare con brand locali sostenibili che hanno a che fare con il mondo delle piante e che usano materiale ecologico. Le aziende hanno fatto in modo che si potessero creare delle piccole goodie-bag, che verranno distribuite ai partecipanti: questo è anche un modo per aiutare i piccoli brand che hanno particolarmente sofferto con il lockdown, dandogli più visibilità e supporto.

Questa volta, inoltre, metà del ricavato andrà alla location che ci ospita e il resto sarà devoluto in donazioni a favore dell’Ucraina e i rifugiati da tutto il mondo.

Questi piccoli business hanno anche voluto donare piccoli gadget sempre relativi alle piante, che si potranno vincere partecipando alla lotteria finale.

Dove nasce la tua passione per le piante?

In parte sicuramente dai miei genitori che hanno un giardino e si sono sempre appassionati alle piante. Ma a dire il vero non mi ero mai interessata particolarmente alle piante o al giardinaggio: anche perché vivendo in Olanda ormai da 13 anni, puntare sulle piante all’aperto non è proprio l’ideale.

Direi che è iniziata più come una sfida, dopo aver ucciso un cactus annacquandolo. Mi sono data l’opportunità di riprovare, pubblicando annunci rivolti a chi volesse dar via delle piante. Quindi giravo per Amsterdam raccogliendo ogni tipo di pianta, finché il mio appartamentino non è stato sommerso.

Come mai hai scelto i Paesi bassi per dare il via a questa iniziativa?

Principalmente perché vivo qui da molto tempo, quindi ho pensato di iniziare di partire dall’Olanda. Ma a dire il vero ho ricevuto anche molte richieste dall’Italia e il mio sogno sarebbe quello di espandere il raggio del Plant Swap Party. Essendo di Roma ho già preso contatti con delle persone che vorrebbero partecipare. Mi piacerebbe anche che questo progetto diventasse una lavoro, ma in questo momento ne ho già uno a tempo pieno. Quindi per il momento resta una passione.

Quali sono le regole o i requisiti necessari per partecipare all’evento?

Le regole sono le stesse applicate al primo evento: è possibile portare piante, talee, semi, vasi e altri oggetti legati all’ambito.

In particolare però, non accettiamo vasi di plastica perché vogliamo essere il più ecologici possibile: sia nell’organizzazione che nei prodotti che utilizziamo durante l’evento. Il punto più importante è che le piante devono essere in buona salute, non accettiamo piante malate o infestate. Inoltre, nel caso le persone portassero delle talee, esse devono avere le radici: per essere sicuri che poi crescano.  

Generalmente chi porta un tot numero di piante, ne riceve indietro altrettante. Tuttavia, durante lo scorso evento, sono avanza molte piante. Quindi è possibile che succeda la stessa cosa e che quindi vengano poi spartite tra le persone che le vorrebbero.

Che aspettative hai per questa seconda edizione?

Le aspettative sono abbastanza buone! Avevo programmato l’evento per lo scorso novembre e molte persone avevano già acquistato i biglietti. Spero che in queste due settimane prima dell’evento possa iscriversi anche altra gente. 

Qualche consiglio per chi vive nei Paesi Bassi e ha delle piante?

Prima di tutto non metterle fuori: soprattutto d’inverno. Perché qua, come si sa, congelerebbero. Consiglierei poi di capire la pianta che si ha davanti e osservarla: per alcune è più facile capire di cosa hanno bisogno, per altre invece è più complicato. Infine, non scoraggiarsi! Si pensa che gli amanti delle piante abbiano necessariamente esemplari sani e perfetti.  Invece essere un appassionato non vuol dire essere infallibili. Quindi mai scoraggiarsi davanti a un piccolo fallimento. Perché pian piano s’impara a capire di cosa le piante hanno bisogno.

Per informazioni e biglietti visitate questo link!

Social: @youplantmasterdam

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A cura di Veronica Gantini

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