Gli olandesi sono pazzi…

Ma hanno anche dei difetti.

I Paesi Bassi sono un luogo generalmente tranquillo, diciamocelo. La gente va in bici senza accusare la minima fatica, senza nemmeno accusare vento e pioggia che a me invece mi hanno stesa dopo la prima settimana che ero qui (e dopo due mesi ancora starnutisco a destra e a manca). Le auto rispettano i limiti di velocità, e la loro concezione di malavita si limita ai furti di biciclette (che poi puoi tranquillamente ricomprare dal primo tossico che trovi in centro ad un modico prezzo. Un business fiorente devo ammetterlo). Inoltre anche gli ulta ottantenni parlano inglese, mentre mia nonna non conosce nemmeno l’italiano. Che paese magico.

Ma a quanto pare hanno aspettato me per dare il meglio di loro.

Sorvolando sull’attentato accaduto il mese scorso sul quale non mi pare il caso di scherzare, l’ultima bravata di questi birbanti è stato uno scontro frontale tra bus nella stazione centrale di Utrecht. Ovviamente io ero una dei passeggeri.

Andiamo per gradi.

Già dall’inizio il conducente non mi ispirava molta fiducia: grosso, grasso e burbero alla Bud Spencer, ma insomma chi sono io per giudicare? Arrivati quasi al capolinea in stazione il mio bus, che da ora chiameremo il n°50, si ritrova improvvisamente davanti un altro bus, che da ora chiameremo il n°3. Il n°3 occupava quasi l’intera carreggiata in larghezza, probabilmente stava facendo qualche manovra particolare ma non ne ho idea, ma fatto sta che il conducente del n°50 ha cominciato ad urlare in dutch. Non mi piace il dutch come lingua, ma Dio solo sa quanto avrei voluto in quel momento sapere cosa si stessero dicendo (poi vuoi mettere imparare le parolacce in olandese?).

Il turpiloquio è durato per un po’, finchè, in modo del tutto inaspettato, noi passeggeri del n°50 sentiamo il nostro bus accelerare. Il conducente stava tentanto di proseguire avanti e passare in quello spiraglio di strada libero. Praticamente era come far passare un cocomero da una fessura grande quanto un limone, questa era la situazione. Ovviamente, il genio, distrugge tutto.

La facciata del n°3 si spacca tutta, volano via un paio di specchietti retrovisori, la fiancata sinistra del n°50 viene graffiata per tutta la lunghezza, ed esplodono un paio di finestrini inondandoci interamente di schegge di vetro. A quel punto presi dal panico siamo scesi e corsi via a gambe levate.

Io ad oggi ancora non capisco cosa e come sia sucesso esattamente. Perche? Perchè il n°50 non ha aspettato? Di chi è la colpa? Cosa si sono detti? Perchè la gente è squilibrata? Ma soprattutto perchè il conducente del n°50 non ha pensato un attimo “qua nun ce passo ma ‘ndo voglio andare?”.

Queste ed altre mirabolanti avventure ogni venerdì alle 12.00.

Ciao amici.

PS. allego foto di un bus stupido abbastanza da poter sembrare il mio, poichè non ho foto dell’evento.

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