Alcuni giorni fa, noi del Team di ItalianRadio abbiamo colto l’opportunità di una gita a Rotterdam per visitare il Nederlands  Foto Museum.  Quest’ultimo è  un museo completamente dedicato alle più significative e importanti fotografie scattate da reporter e artisti olandesi.

Tra le mostre temporanee presenti, ci ha piacevolmente colpito ed emozionato quella dedicata ai racconti dei migranti residenti nel campo profughi di Moira, chiamata “Now you see me Moria”.

Questo è un progetto creato e portato avanti da molteplici artisti europei,  in collaborazione con alcuni rifugiati che vivono sull’isola di Lesbo.

Costoro raccontano, attraverso foto e video pubblicate sul profilo Instagram @nowyouseememoira, la loro terribile e difficile esperienza di vita nel campo profughi.

La nascita del progetto “Now you see me Moria”

L’idea del condividere la storia dei profughi siriani nel campo di Moria  è nata dalla fotografa olandese, di origine spagnola, Noemi.

Un giorno, mentre era intenta a scorrere sul suo feed di Facebook,  vide il post di un certo Amir, un ragazzo siriano di soli 21 anni.

Egli, sul suo profilo,  raccontava di come la vita nel campo profughi di Moria fosse difficile ed estremamente dura.

Lei, credendo che questo tipo di storie non avessero la visibilità dovuta, decise di dare via ad un nuovo progetto: aprire  un profilo Instagram  in cui ogni profugo avrebbe potuto raccontare la propria storia.

Tutto ciò, soprattutto, tenendo in considerazione il fatto che non era permesso a giornalisti e reporter di entrare nel campo.

Dall’agosto 2020 la pagina ha continuato a crescere, raggiungendo un vasto pubblico.

Questo ha permesso di aumentare la consapevolezza del pubblico europeo delle difficili condizioni di vita dei migranti siriani.

Più i migranti raccontavano le loro storie, più l’interesse cresceva.

Così, alcuni designer e artisti hanno deciso di portare il progetto ad un  altro livello: prendere le foto che ritraevano la  quotidianità  dei migranti e trasformarle in poster con frasi specifiche, per richiamare l’attenzione dei cittadini europei.

Il messaggio dell’iniziativa

Ad un certo punto, musei di tutto il mondo si sono iniziati ad interessare all’iniziativa e il Nederlands Foto Musem  ha deciso di dedicarci un’intera sala.

In  questa sala è possibile osservare varie foto e video del campo profughi. Ognuna delle immagini presenti rende esplicita la durezza della vita da campo; ma anche di come l’Europa si sia completamente dimenticata di questi migranti.

Anzi, osservando e leggendo le esperienze di donne e uomini siriani, ci si accorge di come tutti noi europei ignoriamo ciò che accade sotto i nostri nasi.

Questo viene sottolineato anche dalle scritte presenti nella sala, come “Do you see me now?”o “Evacuate Moria now”o “Where is the Eu?”.

Queste domande non troveranno mai una risposta certa, ma quest’esposizione sicuramente riesce nel suo intento: farci sorgere il dubbio che noi europei abbiamo dimenticato che i diritti sono di tutti, non solo nostri!

Martina Pia Picariello

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