Ogni giorno sempre più giovani passano parte delle loro giornate ad ascoltare musica, in palestra come in bus. Canzoni di tutti i tipi vengono trasmesse dai dispositivi di ultima generazione, collegando l’orecchio dell’ascoltatore al nuovissimo cellulare. Attraverso un paio di cuffie i giovani adolescenti riescono a distaccarsi per un attimo dalla realtà circostante.
Preservare per un giusto scopo
Il ministro della cultura olandese si è reso conto dell’estrema importanza della musica per le nuove generazioni ed è per questo che ha deciso di finanziare i musicisti emergenti, coloro che sono nati per fare musica e che quando suonano ci mettono l’anima. Il fine di questo “finanziamento delle note” è abbastanza chiaro, con dei fondi adeguati si potrà fare buona musica, quest’ultima a suo modo potrà trasmettere giusti messaggi agli adulti del futuro.
Note amare
Il sussidio ovviamente nasconde anche dei toni amari, l’aiuto è necessario perché diventa sempre più difficile vivere solo di questa arte; nonostante la presenza di nuovi trampolini di lancio, come You Tube e Facebook, per coloro che comunicano con le note, arrivare a fine mese si dimostra un’impresa ardua.
La politica che canta
Il Governo sta addirittura invitando altri paesi ad abbracciare questa nuova politica, al fine di far cambiare qualcosa nel mercato musicale, incentivando in questo modo i nuovi talenti. Non mancano aspre critiche sull’argomento, come quelle espresse dal politico olandese Arno Rutte, per lui la musica pop non deve essere finanziata in quanto “ chi non può vivere di musica non è un vero musicista”.
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