Cari lettori, ben trovati, con grande malinconia mi accingo a raccontarvi un po’ della mia esperienza olandese. Malinconica perché, come ben immaginate, la mia esperienza ad Utrecht è giunta al termine ma, devo a voi, a questo magazine e a tutte le persone che ho conosciuto un ringraziamento e un bilancio della mia esperienza.
Com’è iniziata
Essendo la mia prima esperienza all’estero non ero consapevole di come potesse andare e quanto dell’Olanda avrei capito e reso mio, ma sicuramente la fama e la bellezza dei Paesi Bassi mi stimolava in partenza, cognitivamente ed emotivamente. L’entusiasmo e la voglia di imparare c’erano e sin dal primo mese tutte le esperienze le ho vissute al massimo. Ho avuto la possibilità di conoscere un po’ la cultura olandese e di svolgere un tirocinio davvero completo e soddisfacente che comprendeva il lavoro al Patronato e tutti i progetti con il COI (radio, magazine, workshop, master-class e molto altro).
“Patronato Acli, Buongiorno”
Per tutta la durata del mio tirocinio in Olanda, le mattinate erano costruttivamente impegnate al Patronato. Sin dal primo giorno ho impiegato le mie energie al meglio affinché la mia presenza in ufficio potesse essere decisamente produttiva. Il clima che si respirava era davvero bello e allegro, con tutti i colleghi si è instaurato da subito uno splendido rapporto e quasi sentivo in testa la parola “solidarietà” che leggevo sul sito del Patronato prima di cominciare questa esperienza. La stessa solidarietà e aiuto che davamo ai nostri pensionati ogni giorno o a chiunque telefonasse per ogni genere di informazione. Vi sembrerà strano ma mi mancherà dire: “Patronato Acli, Buongiorno” e aiutare gli anziani con richieste e idee spesse volte insolite, e mi mancherà aprire una cartella 1150, scaricare un CUD e, miei cari colleghi ora vi scenderà la lacrimuccia, “scannare i mandati”. Beh, che dire, davvero grazie e tanto koffie per tutti!
COI ACLI UTRECHT: INTEGRAZIONE EUROPEA
Anche se il freddo e la pioggia spesso perturbavano per giorni sopra le nostre teste, i nostri cuori caldi, quasi tutti meridionali, non hanno smesso di lavorare all’unisono. È infatti Calabrese, di Cirò, il presidente delle Acli, Roberto Paletta: il nostro capo detto “Rob”, ha instaurato sin da subito con noi ragazzi un bellissimo rapporto professionale, di interazione e di scambio. Dettandoci le linee guida del nostro lavoro, e indirizzandoci verso le migliori opportunità, ha sempre permesso che le nostre idee fossero espresse al meglio. Molte interviste ad artisti e politici per radio pizza, innumerevoli articoli su tutte le news che interessano l’olanda e gli italiani residenti nei Paesi Bassi su Italian-radio. Il nostro compito è stato quello di integrare tutti gli italiani presenti sul territorio con la cultura e gli usi olandesi, collaborando con professionisti come la Dott.sa Marika Russo che ha tenuto una master-class sulla letteratura olandese, o partecipando agli eventi organizzati dal Presidente di Italian Professionals Netherlands il Dott. Vincenzo Toscani, e farci promotori di iniziative d’integrazione per gli Expat come l’Opera L’Italiana in Algeri e il Simposio su Matera capitale della cultura europea. Sono davvero alcune delle innumerevoli e interessanti iniziative proposte da noi ed organizzate per noi; colgo, infatti, l’occasione per ringraziare tutti i professionisti che hanno collaborato con noi e che continueranno a farlo, e dunque, vi invito a seguire la nostra pagina facebook Coi ACLI Utrecht, per rimanere sempre aggiornati. Sono davvero fiera di essere stata un membro di questo team, ed auguro a tutti i ragazzi che svolgono un progetto di tirocinio in Erasmus di avere la possibilità di poter conoscere l’integrazione Europea lavorando in prima persona per costruirla.
Dal valore inestimabile!
Non mi resta che parlare di noi, un gruppo affiatato, unito e davvero molto colorato, ognuno di noi con la propria personalità ha contribuito alla ricchezza di questo gruppo. Ho avuto l’arduo compito di parlare di noi, quindi adesso, liberamente, scelgo di ringraziarvi tutti: Francesca V., Agnese, Luca, Domenico, Amalia, Francesca S., Caterina, Carmen, Maria Assunta, Marco, Artur, Claudia.
Come in ogni esperienza anche questa ha avuto degli imprevisti, la ricerca delle stanze, le temperature rigide ed i cappotti a maggio, le piccole incomprensioni che da persone mature e umili abbiamo facilmente superato perché l’obiettivo era lavorare bene ed in sintonia. E poi le gite, le cene, le serate e le risate, da bravi italiani bastava una chitarra per trasformare una serata di pioggia in un concerto con repertorio folk e rock internazionale. Che spettacolo ragazzi, così belli in mezzo a tutti quei fiori, così rilassati mentre osservavamo i canali e nel frattempo i nostri cervelli producevano idee e speranze da proiettare nelle nostre vite. Un’esperienza che rimarrà per sempre nel mio cuore e una crescita professionale dal valore inestimabile. Grazie a tutti, ad maiora!