Il Primo Ministro Mark Rutte è entrato nell’arena del dibattito per la prima volta con la campagna elettorale, come leader di partito.

Il secondo dibattito televisivo della campagna di domenica, è stato un incontro più caldo rispetto a quello della scorsa settimana, ma nessuno degli oppositori di Rutte ha compiuto un passo decisivo.

Il format del programma TV prevedeva quattro mini dibattiti tra i quattro leaders, Rutte in questo modo ha rifiutato lo scontro diretto con il suo rivale più vicino, Sybrand Buma leader del partito Cristiano Democratico.

Buma ha cercato di invadere i sondaggi del partito VVD, cercando di auto promuoversi come alternativa conservatrice più affidabile. Nel dibattito di apertura sulla sanità, ha ricordato agli spettatori le promese che il Primo Ministro fece nel 2012, non spendere un solo altro centesimo in favore del debito greco.

Buma è anche stato il leader che più è riuscito a identificarsi con i sostenitori del PVV di Geert Wilders. Durante un dibattito riguardo l’identità Olandese, disse che la comunità islamica dovrebbe esporsi contro l’estremismo, utilizzando così un approccio radicalmente diverso nei confronti dell’immigrazione. Ha concluso lodando il “Wilhelmus” come il più antico e più bello inno nazionale del mondo.

Esperienza

Rutte ha fatto spesso riferimento alla sua esperienza di più di sei anni in ufficio, tentando di posizionarsi sopra ai partiti politici. Durante il dibattito riguardo l’UE disse che in qualità di Primo Ministro il suo compito sarebbe stato di rendere la nazione più forte, più prosperosa e maggiormente stabile.

Rutte ha anche sottolineato la responsabilità fiscale, respingendo il piano di Krol per ripristinare l’età pensionabile a 65 anni, rifiutando inoltre le richieste di diversi partiti di sinistra per abolire la parte detraibile dell’ assicurazione sanitaria, che risulta un onere gravoso sui cittadini contribuenti.

Krol è emerso da una complicata settimana mediatica, impostata come un combattimento. Durante il suo turno per rispondere alle domande di Diana Matroos, (presentatrice del programma RTL che ha ospitato l’arena politica) Krol ha dato il suo contributo più impattante. Ha trasformato la domanda della conduttrice riguardo al tempo atmosferico, per poter affermare di aver preso le distanze in prima persona da una coalizione contro la presentatrice, che la accuserebbe di restringere le scelte degli elettori.

Matroos ha aperto la serata ponendo il laburista Lodewijk Asscher su una griglia rovente, ma dopo l’intervento di Krol l’approccio si è fatto meno aggressivo, concludendosi con solamente due domande a Rutte, l’ultimo intervistato.

Salute & Pensioni

A sinistra, il leader di GroenLinks Jesse Klaver è stato il più conflittuale. Ha accusato Buma di non aver agito in favore delle minoranze etniche che si sono sentite emarginate e che hanno poi rimproverato Rutte per lo stallo dei redditi dei pensionamenti nel corso degli ultimi quattro anni. a sua volta Klever è stato messo sotto torchio riguardo al piano che prevede di aumentare bruscamente le tasse per accelerare il passaggio alle energie rinnovabili.

Il leader socialista Emilie Roemer ha continuato l’offensiva al costo delle cure sanitarie, denunciando la tassa come una “grezza sanzione sui malati” e reclamando altrettanto l’effetto negativo che i pensionamenti hanno sulla disoccupazione giovanile. Roemer sostiene che finchè i giovani alla ricerca di lavoro saranno 150.000, l’età di pensionamento dovrebbe tornare a 65 anni.

Lodewjik Assche ha preferito una sobria analisi dei fatti piuttosto che un attacco diretto ai suoi rivali, in contrasto con il tono generale. La scommessa del PvdA consiste nell’aver sostituito Diederik Samson, l’esecutore standout nei dibattiti del 2012, con Asscher, che fin ora però non ha dato alcun contributo rilevante.

Consenso

Alexander Pechtold ha cercato il consenso di tutte le parti promuovendo un messaggio positivo. Nel dibattito sull’identità nazionale ha sottolineato come la tolleranza sia uno dei valori storici Olandesi. Mentre nel dibattito sull’Unione Europea ha chiamato le nazioni a lavorare insieme più da vicino. Rutte invece sostiene che l’Europa debba essere coinvolta solo se necessario.

In particolare i leaders, hanno cercato di non menzionare colui che non era presente durante la serata, il leader del PVV Geert Wilders. Uno dei pochi riferimenti che son stati fatti è di Pechtold, che sostiene che i partiti dovrebbero provare a capire il motivo per cui gli elettori siano per il PVV piuttosto che semplicemente affascinati dall’eco della retorica di Wilders.

In un sondaggio effettuato da RTL subito dopo il dibattito, sono stati registrati questi dati: il 17,4% degli spettatori ha scelto Klaver come vincitore assoluto, seguito da Pechtold con il 16,7% e subito dopo Rutte con il 16,6%.

fonte: DutchNews

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