Niente più “Gay Pride” per la capitale olandese.
L’appuntamento annuale per l’orgoglio omosessuale che si svolge ogni anno ad Amsterdam tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, dal 2017 sarà infatti rinominato come “Pride Amsterdam“.
Quello che ad un primo impatto può sembrare un cambiamento marginale, quasi superfluo, rivela in realtà un intento più serio, profondo e sottovalutato: integrazione e coinvolgimento, ma non a favore della popolazione omosessuale così come comunemente la intenderemmo.
Durante queste manifestazioni denominate “Pride” infatti, si riversano per le strade delle città migliaia di persone per celebrare il coraggio e appunto l’orgoglio di mostrarsi per quello che si è e si vuole essere. Tra questi vi sono appartenenti ad entrambi gli schieramenti di orientamento sessuale e persino a sottogeneri meno diffusi, ma non per questo meno importanti o meno orgogliosi.
Ci si è quindi domandati: perché diversificare?
Perché Gay Pride, non può essere il “Pride di tutti”?
Certo che può, e così sarà da quest’anno.
Il Gay Pride dev’essere un’occasione di festa ed orgoglio in favore della comunità omosessuale, ma non viene e non dev’essere celebrata solo da questi.
Tra i partecipati infatti vi sono e vi saranno molti gay, ma anche tantissimi eterosessuali sostenitori dei diritti delle coppie omosessuali, tanti bisessualli, transgender e chiunque altro voglia partecipare alla festa.
Pride Amsterdam è un nome che evidenzia una celebrazione a cui tutti sono invitati.
Uno degli organizzatori del Pride Amsterdam condivide la visione dell’iniziativa: “Vorremmo che tutti i partecipanti potessero identificarsi con il programma della manifestazione. Molte persone non sanno che l’iniziativa non è dedicata solo alla popolazione Gay, ma a molti altri sottogruppi.”
L’evento avrà inizio a partire dal 29 luglio e continuerà fino al 6 agosto, con la tradizionale parata in cui sfileranno 80 navi e barche per i canali della città prevista per il 5 agosto.
Fonte: www.dutchnews.nl