ULTIM’ORA – Lo stato di allerta in tutto il paese è stato portato ieri e confermato oggi al livello (4), ovvero il livello massimo.
Il match amichevole Belgio-Portogallo, inizialmente annullato, si giocherà martedì 29 marzo in Portogallo a campi invertiti.
Ieri, 22 marzo, intorno alle 8 del mattino, due esplosioni sono state avvertite all’aeroporto Zaventem di Bruxelles, a circa 11 km dalla città. 14 persone sono morte e innumerevoli altre sono state ferite, per un bilancio non ancora definitivo. Un ennesimo cadavere è stato ritrovato questa mattina sotto le macerie dell’aeroporto.
Una terza esplosione è avvenuta intorno alle ore 9 su un convoglio della metropolitana cittadina, a pochi metri della fermata Maelbeek. In seguito a questa esplosione, dovuta a una bomba precedentemente posizionata, sono morte 20 persone che si trovavano sul treno colpito. I feriti totali, ieri sera, superavano i 200.
Intorno alle 13 di ieri, l’ISIS ha rivendicato la paternità degli attentati in inglese; nel tardo pomeriggio lo farà anche in francese.
Gli italiani feriti sono tre e sono stati curati ieri per ferite fortunatamente lievi. Questa mattina, la Farnesina parlava di una possibile vittima, ancora da confermare. Si tratta in realtà di un’italiana dispersa a Bruxelles: Patricia Rizzo, impiegata all’agenzia della Commissione europea, che si trovava sulla metropolitana ieri mattina.
Le immagini riprese dalle telecamere dell’aeroporto, hanno reso riconoscibili due uomini, identificati questa mattina come i fratelli Khalid e Brahim El Bakraoui, residenti in città e già conosciuti dalla polizia. Uno dei due fratelli El Bakraoui, Khalid, sotto falso nome aveva affittato un appartamento a Bruxelles. Il terzo uomo, quello con il cappellino, secondo i media belgi sarebbe stato arrestato questa mattina.
E’ stato confermato e poi smentito che Najim Laachraoui, artificiere degli attentati di Parigi dello scorso 13 novembre, è stato arrestato ad Anderlecht, poco lontano da Bruxelles. Il mandato di arresto contro Laachroui era stato spiccato dalla Procura belga nei giorni scorsi, quando tracce del suo Dna erano state trovate in due covi a Schaelbeek e su almeno due cinture esplosive: una utilizzata al Bataclan, l’altra allo Stade de France. Laachraoui è considerato molto vicino a Salah.
Il procuratore federale belga in conferenza stampa ha dichiarato che:
- il kamikaze dell’aeroporto si conferma essere Brahim El Bakraoui, quello della metro è suo fratello Khalid, mentre il secondo kamikaze dell’aeroporto non è stato identificato. Si delinea così una nuova dinamica degli attentati: anche l’esplosione della metropolitana è stata causata da un kamikaze e non da una bomba precedentemente posizionata come si pensava ieri. Tutti gli attentatori sono cittadini belgi;
- il commando degli attentati di Bruxelles era di 4 terroristi, di cui uno è in fuga;
- ieri è stato perquisito un appartamento a Schaelbeek, dove sono state ritrovate tracce di esplosivi, chiodi e bulloni usati per confezionare le cinture per i kamikaze; nella stessa via, in un cassonetto della spazzatura, è stato ritrovato il computer di Brahim El Bakraoui con il suo testamento dove diceva di “non saper come fare, di non voler finire in cella con Salah”;
- i tre identificati avrebbero detto al tassista che li ha accompagnati in aeroporto la mattina di ieri, prima che due di loro si facessero esplodere, di non toccare le valigie;
- a Molenbeek è stata arrestata una persona che è sotto interrogatorio.
Arrivano poi notizie dall’intelligence iraqena, secondo cui Bruxelles non era tra gli obiettivi preposti, ma l’ISIS avrebbe cambiato idea dopo la cattura di Salah.