Groningen è la sede del più grande giacimento di gas del Vecchio Continente, la cui estrazione e produzione è tra le cause principali che danno origine ai terremoti della quale il territorio circostante ne è spesso vittima. L’ultimo episodio è avvenuto mercoledì, 22 Maggio, intorno alle sei del mattino dove le scosse sismiche hanno toccato i 3.4 di magnitudo secondo la scala Richter.

A seguito di quest’ultimo terremoto sono in tanti a richiedere la chiusura del gasdotto, che era già stata prevista per il 2030 a causa delle precedenti scosse sismiche avvenute lo scorso anno, ma vista la frequenza con la quale questi eventi naturali si stanno verificando è necessario anticipare la data di chiusura e limitare da subito la mole di gas estratto.

“Questo terremoto chiarisce che Groningen non è ancora al sicuro”, ha detto Rene Paas all’emittente NAS. “Un terremoto è sempre una sorpresa, ma sappiamo che potrebbero verificarsene sempre di più grandi”

La strada sembra quindi ormai tracciata. Con limiti sempre più rigidi alla produzione di Groningen l’Europa dovrà fare i conti col declino delle forniture olandesi in tempi ancora più rapidi di quanto ci si aspettasse. Il taglio difficilmente è realizzabile dall’oggi al domani. Gli stessi Paesi Bassi dipendono dal gas per il 40% del fabbisogno energetico e per sostituire Groningen dovrebbero non solo aumentare il ricorso all’import, ma adeguare gli impianti, oggi tarati per ricevere gas a basso potere calorifico, com’è quello del maxigiacimento.

Ciò nonostante il terremoto di mercoledì è stato tra i più duri a colpire la regione. Non ci sono state notizie di vittime, ma le autorità locali hanno detto che circa 90 proprietari di case hanno riportato danni nelle prime ore dopo il terremoto. Le autorità stanno tenendo sotto controllo anche i serbatoi d’acqua e dighe nelle vicinanze.

Le conseguenze dello sfruttamento del giacimento di Groningen sono perciò una quantità di scosse sismiche che,  seppure di piccole, medie intensità,  hanno già danneggiato una delle più povere regioni del Paese.

 

 

 

 

 

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