Ad Amsterdam potrete trovare il Tassenmuseum Hendrikje – Museum of Bags and Purses”, il più grande museo delle borse al mondo. Quale luogo migliore, se non questo, per un’esposizione sul “Made in Italy?

In occasione della mostra, che durerà fino al 17 febbraio 2019, abbiamo intervistato i curatori del museo per scoprire tutto ciò che c’è da sapere sulla storia del “Made in Italy” e sulla realizzazione di questo progetto.

Alla scoperta del “Made in Italy”:

Come si potrebbe definire il “Made in Italy”?

Lo stile italiano è caratterizzato dalla combinazione di tradizione e artigianato, con un look lussuoso e sensuale. Questo si aggiunge ad elementi come l’alta qualità dei tessuti e i modelli caratteristici. Nel 1870 la corte reale italiana galvanizzò l’industria dell’abbigliamento, incoraggiando la fabbricazione di prodotti come il merletto di Venezia. Molte delle maggiori case di moda iniziarono come laboratori per la lavorazione della pelle (Prada, Gucci, Bottega Veneta), ciò significa che l’elevata qualità di questo materiale ha spesso avuto un ruolo principale nei progetti.

Città come Firenze, Roma e Napoli vengono ancora associate alle tecniche incorporate nel design italiano. Gli accessori hanno un ruolo chiave nell’iconico stile della penisola, e non è una coincidenza che alcune delle più affascinanti borse del 20° secolo provengano proprio da case di moda italiane.

Quando è nato il “Made in Italy” e perché?

Tassenmuseum Hendrikje - Museum of Bags and Purses

L’alta moda italiana decollò dopo la Seconda Guerra Mondiale. Anche se alcune marche come Gucci e Prada esistono dal 19° secolo, l’Italia si affermò come una potenza nel settore della moda solo a metà del 20° secolo. In parte grazie al gran numero di film girati in Italia durante questo periodo, star cinematografiche internazionali iniziarono ad indossare abiti di stilisti italiani, individuati per la prima volta sui set.

Roma fu conosciuta come “La Hollywood sul Tevere” in riferimento all’uso frequente della città come location tra il 1950 e il 1960. Ciò condusse molte attrici di fama mondiale agli atelier italiani, incluse Audrey Hepburn e Grace Kelly. Il potere di queste dive aiutò la moda italiana ad affermarsi nella scena globale.

Quale fu l’impatto del “Made in Italy” nell’ambito della moda mondiale?

La crescita dei marchi italiani ha ampliato di gran lunga gli orizzonti del mercato della moda. Per decenni, Parigi ne è stata la capitale e il mondo occidentale si rivolgeva alla Francia come paese di riferimento per il buon gusto e lo stile. Tuttavia, quello italiano portò con sé qualcosa di nuovo.

In qualche modo si può dire che abbia accelerato l’affermazione della moda come fattore globale, così come la possiamo definire oggi, con Fashion Weeks in ogni capitale di maggior importanza. L’Italia fu il primo paese a sfidare il dominio francese nella moda d’élite, e questo accadde solamente a partire dall’ultima fase del 20° secolo, in particolare sia in Gran Bretagna che negli Stati Uniti.

Differenze tra il “Made in Italy” contemporaneo e quello di fine Novecento?

Il mondo della moda è cambiato drasticamente negli ultimi 50 anni, sia in Italia che nel resto del mondo, e non solo nel senso proprio dello stile, che ovviamente varia ad ogni stagione. Oggi, molti marchi collaborano con stilisti esterni che apportano un tocco originale sul design classico della casa di moda. Basti pensare a Jeremy Scott per Moschino e ad Alessandro Michele per Gucci. La moda italiana non può più contare solo su pochi eletti: le maggiori marche si sono diversificate nel prêt-à-porter, così come hanno ampliato i loro brand includendo profumi, articoli per la casa ed accessori.

Tassenmuseum Hendrikje - Museum of Bags and Purses

Oggi il “Made in Italy” è di gran lunga più ampio, destinato ad un mercato più esteso e a pochi selezionati clienti, cosa che gli atelier degli anni ’50 non avrebbero mai potuto immaginare. La firma italiana continua a focalizzarsi sull’alta qualità della produzione e dei tessuti, ma allo stesso tempo atelier di alta moda come Prada, forniscono materiale a buon mercato a marche come Miu Miu. Qualcosa di inaudito 50 anni fa.

Oggi, la Settimana della Moda di Milano e quella di Parigi sono le più importanti, ma per che cosa si differenzia il “Made in Italy” da altri come il “Made in France”?

Parigi e Milano hanno sempre avuto opinioni differenti in tema di moda. Mentre Parigi ha spesso mirato ad una visione contenuta dello stile, basti pensare al corto vestito nero tipico di Chanel; la moda italiana ha sempre avuto un glamour più ampio, lussuoso e più ostentato.

Questa però non è la regola generale, ci sono infatti delle eccezioni. Ad esempio Giorgio Armani che ha basato il suo stile su completi eleganti ed Elsa Schiaparelli che si è sempre ispirata fortemente alla fusione delle sue due nazioni di appartenenza: l’Italia come patria nativa e la Francia come patria d’adozione.

Però, nel momento in cui si vede uno show di Versace o di Moschino si può notare il forte impatto dell’eccesso italiano!

Tutto quello che c’è da sapere sulla mostra:

Perché avete deciso di fare un’esposizione sul “Made in Italy”?

Questa esibizione è venuta fuori dopo l’incontro con l’Istituto Italiano di Cultura ad Amsterdam, che ci ha messo in contatto con Giorgio Forni: era interessato ad esibire parte della sua collezione nel nostro museo, e noi siamo stati lieti di accettare!

La mostra finale è diventata una combinazione dei sui pezzi e di pochi oggetti selezionati dalla nostra collezione che non hanno un posto permanente nelle nostre vetrine. Il “Made in Italy” è un tema molto caro alla nostra curatrice Leonie Sterenborg e questa esibizione è stata un’ottima occasione per mettere in mostra alcuni dei migliori pezzi che la moda italiana ha da offrire.Tassenmuseum Hendrikje - Museum of Bags and Purses

Parlando dell’esibizione: cosa si può trovare?

Molta moda italiana! Questa è una delle prime mostre del Museum of Bags and Purses dove potrete trovare gli accessori accompagnati dai vestiti. Eravamo molto eccitati di poter mettere in vetrina prodotti di grandi stilisti come Versace e Valentino. Abbiamo un gran numero di accessori provenienti da personaggi famosi degli ultimi 50 anni, così come anche scarpe, sciarpe e ovviamente borse favolose.

Quali stilisti italiani possiamo trovare nella mostra?

Abbiamo un gran numero di stilisti italiani nell’esposizione, a partire dagli anni ’40 fino ad oggi. Potrete vedere una borsa di Schiaparelli, ed una delle prime col manico in bambù di Gucci. Molti pezzi rappresentano i diversi periodi della storia di Prada, così come di Dolce & Gabbana, Pucci, Bulgari, Fendi, Moschino e Bottega Veneta.

Nella locandina della mostra c’è scritto che si possono trovare prodotti realizzati per famose attrici o dive, potreste dirmi qualcosa in più?

Così come abbiamo detto, tra gli anni ’50 e ’60, molte star del cinema di Hollywood desideravano di esser vestite da stilisti italiani, fattore che portò la moda italiana a livello mondiale. La collezione di Giorgio Forni consiste in vestiti e accessori di stilisti italiani indossati da varie celebrità, inclusa una selezione di borse da sera di Rubelli appartenute alla cantante lirica italiana Renata Tebaldi (1922-2004) e alla Principessa Maria Pia di Savoia (1934-). Fanno parte della collezione anche molte borse di Fendi e Gucci utilizzate dal regista Federico Fellini (1920-1993) e dall’attrice Giulietta Masina (1921-1994) e le scarpe di Giancarlo Paoli indossate da Sophia Loren (1934-).

Gli accessori sono accompagnati da una selezione di vestiti indossati da celebrità: una giacca di Valentino usata da Jackie Kennedy (1929-1994) e un vestito di Gianni Versace utilizzato dalla modella Linda Evangelista (1965-). Un’altra gran quantità delle borse in mostra sono proprie del Museum of Bags and Purses. Ad esempio una in pelle nera disegnata da Elsa Schiaparelli appartenuta una volta alla Principessa Lilian di Belgio (1916-2002), la seconda moglie del Re Belga Leopold III e una pochette disegnata da Gianni Versace che fu utilizzata da Madonna (1958-) come parte dell’out-fit durante la première del film Evita nel 1996.

Com’è nato il vostro rapporto con l’Istituto Italiano di Cultura ad Amsterdam e il collezionista Giorgio Forni, presidente della Fondazione Sartirana Arte?

La nostra prima collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura ad Amsterdam e il collezionista Giorgio Forni è stata nel 2016 durante la Settimana della Lingua Italiana. Un evento annuale che promuove l’importanza della lingua della penisola per le culture classiche e contemporanee. In onore della 16^ edizione (2016) titolata “L’Italiano e la creatività: marchi e costumi, moda e design”, abbiamo lavorato con l’Istituto Italiano e Giorgio Forni per un’esibizione chiamata “La borsetta: uno stile di vita”.

Made in Italy

“Made in Italy” è per ora la nostra più importante collaborazione!

C’è qualcosa in più da sapere sulla mostra?

L’esibizione “Made in Italy” durerà fino al prossimo anno!

Costo del biglietto?

La mostra è inclusa nel biglietto del Museo, quello intero per adulti costa 12,50€ con offerte di agevolazioni sul prezzo.

Programmi per il futuro:

Piani per le prossime mostre?

La nostra prossima esibizione temporanea sarà una mostra sullo stilista olandese Hester van Eeghen che aprirà all’inizio di novembre. Attualmente abbiamo anche una parte, chiamata “The Stories We Carry”, dedicata alle borse trasportate dai rifugiati Siriani durante il loro viaggio per raggiungere l’Olanda.

Made in italy

 

Dopo tutte queste informazioni spero vi sia venuta voglia di fare un salto al Museum of Bags and Purses per celebrare il nostro amato “Made in Italy”, quindi appassionati di moda e di accessori non perdetevi questa accattivante mostra!

Un particolare ringraziamento al Tassenmuseum Hendrikje – Museum of Bags and Purses per la collaborazione! 

In attesa della prossima esposizione, continuate a seguire ItalianRadio per leggere tutti i nostri articoli e non perdetevi le novità anche sui social: FacebookInstagram e YouTube.

Commenti

commenti