Il dipartimento di pubblica accusa non prenderà azioni legali contro il partito anti islamico PVV che, in vista alle elezioni locali aveva realizzato un video della durata di 2,5 minuti sull’Islam. Secondo il dipartimento di pubblica accusa, i contenuti del video non violano la legge.
In totale, 17 persone hanno presentato un reclamo formale contro il video che è stato trasmesso su alcuni canali televisivi pubblici. Il video riportava in rosso la parola “L’Islam è”, seguito poi da parole e frasi come violenza, matrimonio forzato, terrore, mortale, odio nei confronti degli ebrei e degli omosessuali e infine il termine “mortale”. Sullo schermo, appena appaiono le parole gocciolano sangue. In una dichiarazione il Dipartimento ha affermato che non considera il video un’incitazione all’odio, alla discriminazione o alla violenza perché si concentra sull’Islam come fede, e non sui suoi seguaci. Il primo ministro Mark Rutte è stato uno dei primi a criticare il video quando è stato mandato in onda per la prima volta. “Penso di rappresentare la maggior parte della popolazione perciò ritengo che questo video sia di cattivo gusto”, ha affermato, ma non ha voluto commentare ulteriormente. Il leader del PVV Geert Wilders ha accolto con favore la decisione del pubblico ministero, dicendo che “la verità sull’Islam” sarebbe stata vista di nuovo durante il tempo di libertà politica del partito”.