Se avete deciso di mettere su famiglia in Olanda, complimenti. I Paesi Bassi spiccano nelle statistiche mondiali riguardanti le famiglie. E, soprattutto, i bambini olandesi vengono regolarmente considerati come i più felici al mondo, basti guardare la classifica svolta dall’Unicef nell’arco di quest’ultimo decennio. Per i curiosi, l’Italia si è classificata al 22° posto.
Scopriamo insieme come si è arrivati a un simile risultato.
Partiamo dall’inizio: il parto. Sapevate che gli olandesi sono tra i più bassi consumatori al mondo di antidolorifici durante il parto? Non solo. La percentuale di parti in casa di una generazione fa ammontava ben al 60%, contro il 20% della più recente. Migliorie in campo medico atte a diminuire il rischio di morti premature e complicanze da parto sono la logica spiegazione di un simile calo. Tuttavia, la dose di antidolorifici utilizzati negli ospedali olandesi continua a rimanere bassa ed è riconducibile a un fattore culturale: in Olanda il dolore non è visto come qualcosa da evitare o lenire, ma parte integrante e irrinunciabile del processo di nascita e, di conseguenza, non vogliono privarsene. E sempre parlando di fattori culturali, sapevate che non era così insolito, dopo un parto in casa, mangiare la placenta?
Passiamo ora ai vantaggi veri e propri. Diversi studi hanno dimostrato che la felicità dei bambini olandesi deriva in gran parte dal fatto che possano trascorrere gran parte della loro infanzia con la costante presenza dei propri genitori.
Le mamme possono contare per all’incirca tutta la prima settimana del parto sull’aiuto di una kraamverzorgster, un’infermiera pediatrica. Questa figura, pagata dall’assicurazione sanitaria, provvederà ad aiutarvi nelle faccende di tutti i giorni, dal cambiare pannolini all’allattamento. Il lato negativo? Proprio per la presenza di questa figura, ai neo papà sono concessi solo due giorni di congedo non retribuito nel periodo immediatamente dopo il parto.
Tuttavia per i papà esiste appositamente il Papadag – giorno del papà – ovvero è possibile avere un giorno in più di riposo infrasettimanale (non retribuito) per stare accanto alla propria prole in modo sistematico. Questo permesso vale circa 1050 ore (e può essere goduto fin tanto che il bambino ha 8 anni) 1 giorno a settimana per 2 anni circa. Se nasce un nuovo figlio si aggiungono altre 1050 ore e così via.
La registrazione del nascituro all’anagrafe va svolta entro 3 giorni dal parto presso le autorità competenti e a farlo deve necessariamente essere un genitore o qualcuno che ha testimoniato la nascita del bambino. Una volta registrato, al neonato verrà assegnato un BSN (burgerservicenummer), l’equivalente del nostro codice fiscale, necessario un domani per questioni burocratica (assicurazione sanitaria, apertura di conto corrente, etc.). La pratica dovrebbe essere semplice e veloce se la vostra metà è olandese, un po’ più complessa nel caso entrambi siate stranieri, ma nulla che non si possa risolvere.
Esistono inoltre delle norme relative al nome/cognome che deciderete di dare a vostro figlio, consultabili qui.
Un esempio? Non è possibile conferire il cognome di entrambi i genitori o chiamare il proprio figlio con…una parolaccia!
Agli olandesi piace festeggiare. A questo proposito, la nascita di un figlio è considerato un evento da festeggiare in grande con una kraambezoek, ovvero una visita ufficiale alla madre. È molto utile per i genitori, in quanto solitamente i partecipanti portano con sé orde di regali.
Più in generale, diversi studi hanno dimostrato che il progresso sociale ha svolto e gioca tuttora un ruolo cruciale nella crescita dei figli. In Olanda il divario tra i sessi è tra i più bassi in Europa e il 68% delle madri ha un lavoro part-time (circa 25 ore settimanali) ben retribuito, che consente loro di ottenere un buon equilibrio tra casa e lavoro.
Inoltre, i bambini olandesi solitamente non hanno compiti a casa e non risentono quindi di forti pressioni da parte di insegnanti, genitori o coetanei. Per non parlare del fatto che sono fin da piccolissimi incoraggiati a spostarsi in bicicletta, il che responsabilizza e al tempo stesso diverte intere generazioni. Insomma, l’educazione dei bambini viene sempre data dai valori tradizionali, con l’aggiunta fondamentale del rispetto per l’autonomia e l’opinione dei bambini.
Se la combinazione tra assistenza sanitaria, permessi lavorativi e presenza dei genitori non vi sembrano una ragione sufficiente, perché non dare un’occhiata alla colazione per eccellenza della gioventù olandese?