L’Olanda, insieme al Belgio, è stato il primo paese al mondo a legalizzare l’eutanasia nel 2000. Limitata a pazienti con “emergenze terapeutiche”, principalmente malati terminali, residenti nel paese. Scelta che però fu preceduta da anni di sentenze dei giudici sulla possibilità del ricorso alla morte assistita per “pietas umana”. La procedura ad oggi non è facile da ottenere:
  • Deve trattarsi di una sofferenza insopportabile, senza alcuna speranza di miglioramento per il paziente;
  • Il medico ed il paziente devono giungere alla convinzione che per la situazione in cui il paziente si trova non vi è altra soluzione;
  • Deve essere consultato almeno un altro medico esterno e non coinvolto nel caso;
  • Il termine della vita o l’assistenza al suicidio devono essere posti in essere in maniera scrupolosa dal punto di vista medico.

Recentemente i ministri di salute e giustizia hanno proposto al Parlamento una possibilità più generalizzata, che non riguardasse solo “emergenze terapeutiche” e malattie terminali.

La proposta si presenta “a sorpresa” dato che una commissione costituita appositamente per studiare l’idea concluse che non c’era alcun bisogno di essa. Ma i ministri sono in disaccordo. “Il Consiglio dei ministri è del parere che una richiesta di aiuto a morire da parte di persone che soffrono insopportabilmente e non hanno speranza, senza necessariamente una ragione medica di base, può essere una richiesta legittima. Sperano di redigere una legge, in consultazione con medici, studiosi di etica e altri esperti, entro la fine del 2017.

“Le persone che credono, dopo una seria riflessione, di aver completato la propria vita dovrebbero potervi mettere fine, a rigide condizioni, nella maniera dignitosa che ritengono opportuna”, così è scritto nella proposta, sottolineando il fatto che ritenere di “aver completato la propria vita” sia qualcosa che riguarda soprattutto gli anziani, ma senza specificarne l’età.
Queste persone, “non vedono più alcuna possibilità di dare un senso alla loro vita, patiscono profondamente la perdita di indipendenza e rimangono isolati o da soli forse perchè hanno perso la persona amata, ma per mettere fine alla loro vita hanno bisogno di un aiuto.” E quindi, si legge nel comunicato, il governo vuole consultarsi con diversi soggetti che forniscono assistenza sanitaria per sviluppare una nuova legge che dia forma a questo principio”.
L’iniziativa del governo ha colto di sorpresa anche l’opinione pubblica olandese. Un comitato appositamente costituito, dopo le polemiche sollevate da un recente caso dove, un uomo dopo aver “aiutato” la madre di 99 anni a morire, poiché quest’ultima sosteneva di essere arrivata alla fine dei suoi giorni, riteneva che questa particolare forma di eutanasia non doveva essere consentita per legge.
Invece i ministri sostengono che nella società c’è una “crescente e legittima” volontà che va in questo senso.
Immediate e dure le reazioni di alcuni movimenti politici cristiani, come il ChristenUni. Il partito sostiene che la proposta sia terrificante e che metta in discussione la sicurezza degli anziani.

Nonostante l’opinione pubblica olandese sembra scossa dalla questione, i numeri dicono tutt’altro. Nel 2015 circa 15mila persone, sono dovuti alle procedure di eutanasia o suicidio assistito.

 

Fonte: TheGuardian

Commenti

commenti