Questa mattina le campane del duomo di Utrecht hanno suonato le note di Imagine, come un inno.
Marta abita lì vicino, e dice che “nel silenzio della mia stanza ho sentito pian piano alzarsi le note, ho aperto la finestra per farle entrare meglio e me ne sono stata sul letto a pensare un po’”.
Marta forse non lo sa, ma poco fa, anche a Parigi, un pianoforte in mezzo alla strada ha intonato le stesse note, vicino al teatro Bataclan.
È il silenzio, o almeno dovrebbe essere, il padrone di queste ore. È il buio della Tour Eiffel, il respiro trattenuto degli ostaggi del Bataclan, i fiori, i monumenti illuminati in rosso, bianco e blu.
Un inno al silenzio, al rispetto.
Forse solo la preghiera è ammessa, in questo tempio di orrori e di sangue. O forse neanche quella, se si può uccidere in nome di essa.
“Solo una lacrima è scesa mentre ascoltavo”. Grazie, Marta, per il tuo silenzio.