La festa di Sinterklaas è imminente e anche quest’anno ha portato con se un’ondata di proteste e polemiche sulla questione degli Zwarte Pieten. Ma si tratta davvero di una tradizione razzista? Quel che è certo è che sempre più persone, enti e associazioni cercano soluzioni per far coesistere folclore e decenza, ma spesso gli scontri sono inevitabili.

 

L’aggressione

Questo weekend, ad esempio, il gruppo di protesta Kick Out Zwarte Piet (KOZP) ha accusato la polizia di non aver provveduto adeguatamente alla sicurezza dei membri dopo che una loro riunione è stata interrotta con la violenza. “La polizia ed il governo non stanno prendendo sul serio le minacce nei nostri confronti. Sta diventando sempre più pericoloso per noi” ha affermato il portavoce della KOZP Mitchell Esajas.

Venerdì mattina, infatti, dei vigilantes hanno esploso petardi e fuochi d’artificio, hanno distrutto finestre e hanno vandalizzato le automobili parcheggiate all’esterno dell’edificio nel quale la KOZP stava tenendo una riunione. La polizia ha arrestato cinque persone, ma la colpevolezza di uno di questi è stata successivamente smentita. Uno dei sospettati era un ragazzo di tredici anni.

“Ci è sembrato di essere in trappola” ha dichiarato Esajas. “Le automobili non sarebbero state le uniche a subire danni se quei vandali fossero riusciti ad entrare”.

 

Polemiche sui social

Il gruppo ha anche denunciato alla polizia John van Zweden, autore di dichiarazioni controverse su Twitter. Venerdì mattina l’uomo d’affari ha infatti incitato le persone di cacciare fuori dalla città i protestanti anti-Piet con catrame e piume. La KOZP ha descritto il tweet come “provocatorio” e van Zweden da allora ha cancellato il post e ha affermato di non aver intenzione di pronunciarsi ulteriormente sulla questione.

Quest’anno per la festa di Sinterklaas ben 46 comuni, tra cui nove delle dieci città più grandi, includeranno gli Zwarte Pieten nella parata, il che non farà altro che alimentare polemiche e proteste.

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