Oggi 8 marzo si celebra la festa della donna. Un giorno dove ricordare i successi politici, economici, culturali e sociali delle donne. In onore di questa giornata, sono ricordate sei donne olandesi che hanno lasciato il loro segno nella storia di questo stato:
Kenau Simonsdochter Hasselaer
“La leggenda della guerriera testarda”
La storia di Kenau (1526-1589) è un insieme di verità e leggenda, che inizia da Haarlem. Era una mercante che consegnava legno per le navi durante la guerra contro gli Spagnoli. Quando il nemico colpi le mura della città, lei lavorò duramente per sistemarlo insieme ad altri cittadini. Verità e leggenda cominciano a mescolarsi con le storie nate dai cittadini di Haarlem: una leggenda narra che abbia combattuto gli spagnoli lanciando catrame caldo e paglia. Altre storie raccontano di lei che guida un esercito di 300 donne, mentre in altre ancora, che lei sia una strega. Kenau era conosciuta in Haarlem per la sua personalità difficile. La fama del suo spirito combattivo è stata alimentata durante i secoli. Oggi, Kenau è un termine dispregiativo in olandese, che significa donna rozza, testarda e caparbia. Ma c’è anche chi vede il lato positivo del termine come ribelle, tenace e indipendente.
Anna Maria van Schurman
“L’intellettuale dietro la tenda”
Anna (1607-1678) è stata la prima donna ad andare all’università in Olanda e probabilmente anche in Europa. Quando era piccola divenne subito famosa per la sua intelligenza e per le sue doti artistiche. Nel 1636, Anna fu ammessa all’università di Utrecht, per sostenere i valori del tempo, ha frequentato le lezioni da dietro una tenda, così gli studenti di sesso maschile non avrebbero potuto vederla. Anna Maria era eccellente in molte materie e in linea con i pensieri dei più famosi artisti dell’occidente, imparò 11 lingue e contribuì a numerose gallerie con i suoi dipinti. Un’altra passione fu la religione: Anna Maria si convertì al labdacismo, che dovette seguire all’estero poiché si tratta di un culto protestante, non accettato all’epoca nei Paesi Bassi. Morì ad Altona nel 1678.
Aletta Jacobs
“Il dottore che non poteva votare”
Anna fu la prima donna ad andare all’università, ma la sua religione non rese possibile la sua laurea. Aletta (1854-1929) fu invece la prima donna a laurearsi nei Paesi Bassi. Dopo i suoi studi a Groningen, Aletta continuò la sua carriera intellettuale diventando il primo medico in Olanda. Prima di Aletta, la questione “suffragio femminile” non venne mai discussa, poiché le donne ottennero mai i requisititi minimi per il privilegio del voto. Quando lei divenne un medico tentò di invocare il suo diritto al voto, ma una nuova legge fu creata in modo da negare il diritto al suffragio femminile. Anche se la battaglia era stata persa, lei continuò a combattere la guerra. Ha lavorato per proteggere i diritti di una tribù africana, tentando di ottenere anche un piccolo territorio per loro durante la prima guerra mondiale.
Corry Tendeloo
“Il politico che permise alle donne di lavorare”
Corry (1897-1956) è stata una delle più grandi combattenti per i diritti delle donne nei Paesi Bassi. Nata in Indonesia, Corry si trasferì in Olanda quando era piccola e divenne un avvocato ad Amsterdam. Sempre più coinvolta nelle questioni sociali, lavorò in campo politico dove divenne famosa per le sue arringhe taglienti, ingegno e sforzi per i diritti delle donne. Corry lavorò ardentemente per sostenere la parità di retribuzione per entrambi i sessi e per il diritto delle donne di soddisfare le stesse funzioni degli uomini nel mondo del lavoro. E’ famosa per il ruolo fondamentale nella abolizione della legge sul matrimonio: dove si affermava che alle donne sposate non era consentito di esercitare una professione. Corry morì di cancro prima di poter vedere il successo della sua guerra, la legge infatti fu abolita nel 1957. Svolse anche un ruolo fondamentale per il diritto al voto delle donne in Suriname.
Hannie Schaft
“La ragazza dai capelli rossi”
Una delle più famose donne della Resistenza in Olanda durante la Seconda Guerra Mondiale fu “la ragazza dai capelli rossi”. Si tratta di Jannetje Schaft (1920-1945) rinominata, Hannie. La sua reputazione varia da eroina ad assassina, la sua fama viaggia nei libri che descrivono la sua vita rocambolesca. Aiutò gli ebrei contrabbandando buoni pasto e documenti falsi. In seguito si unì ad un famoso gruppo di Resistenza, per cui dovette tingere i capelli da rossi a neri. Poco prima della fine della guerra, fu stipulato un accordo dove le donne non avrebbero più dovuto essere giustiziate. Accordo ignorato per Hannie, che invece fu catturata. I tedeschi nutrivano un particolare odio per lei, siccome i suoi omicidi erano molteplici e ai loro occhi, senza senso. La storia racconta che il primo colpo sparato alla sua esecuzione semplicemente la sfiorò, dopo di che Hannie sogghignò “Io sparo meglio” e un ufficiale svuotò la sua mitragliatrice su di lei.
Anna Frank
“la ragazza nascosta di cui fu trovato il libro”
Senza dubbio la più famosa nella lista, Anna Frank (1929-1944) non può essere esclusa dalle donne olandesi più famose. In pochi non hanno famigliarità con la storia di Anna, che ha usato il suo diario per documentare la sua vita in clandestinità ad Amsterdam durante l’occupazione tedesca nella Seconda Guerra Mondiale. Il diario testimonia due anni, dai 13 ai 15 quando fu catturata. Dopo la sua morte, il padre Otto ritrovò il suo diario e lo pubblicò in onore del desiderio della figlia di diventare scrittrice. Ad oggi il Diario di Anna Frank è uno dei libri più famosi ed è stato tradotto in 60 lingue. La casa dove era nascosta è adesso il museo di Anna Frank e può essere tranquillamente visitato.
Fonte: iamexpat